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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 13:16 del 20 Novembre

Ancora un’aggressione ai danni di lavoratori in sciopero a Prato: “Hanno cercato di investire un’attivista” – Video

Questa volta sono coinvolti gli operai della Elafilo
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A pochi giorni dall’aggressione a un picchetto di lavoratori in sciopero, al centro Euroningro, a Prato si assiste a un nuovo assalto, questa volta nei confronti degli operai Elafilo. Stando alla ricostruzione del sindacato di base Sudd Cobas – e come mostra il video – lavoratori e sindacalisti sono stati strattonati e il presidio divelto. “C’è stato anche il tentativo di investire una attivista. Per fortuna nessuno si è fatto male, ma si conferma il dato inquietante di un gruppo di padroni che organizza sistematicamente la violenza per difendere lavoro nero e sfruttamento”.

Il sindacato di base ha raccontato cosa è successo in passato: “Dopo essere stata costretta a regolarizzare i lavoratori della produzione di elastici per abbigliamento dopo uno sciopero in primavera, la Elafilo ha cambiato strategia e deciso di adottare la tecnica ‘chiudi e riapri’. Fabbrica smantellata dal giorno alla notte, macchinari spostati chissà dove e operai lasciati senza lavoro, stipendi e TFR. Per questo la protesta si è spostata in via Genova, dove la stessa impresa svolge il confezionamento dei capi”. E ancora: “Abbiamo già dimostrato più volte che queste azioni sono destinate a fallire. Sono già tre le aziende della Euroingro che hanno già ceduto e firmato di accordi 8×5 con il sindacato. Con le altre due, sono riprese le trattative”.

Il sindacato di base lancia con l’occasione la fiaccolata del 30 novembre “per ricordare gli operai che hanno perso la vita nel rogo del Teresa moda. Nella notte tra il 30 e 1 dicembre 2013 Prato a fatto i conti con le più gravi conseguenze dello sfruttamento: la morte. A 12 anni da quell’evento dove 7 lavoratori cinesi persero la vita, c’è ancora chi prova a difendere il suo diritto a sfruttare. Ma oggi c’è anche una comunità in lotta che vuole difendere i diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici”.

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