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Epstein, la mail del 2018: “Sono l’unico che può abbattere Trump”. La Camera voterà sulla pubblicazione dei documenti

La petizione bipartisan ha raggiunto le 218 firme necessarie: il testo approderà in Aula la prossima settimana, poi passerà al Senato
Epstein, la mail del 2018: “Sono l’unico che può abbattere Trump”. La Camera voterà sulla pubblicazione dei documenti
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“Sono io l’unico in grado di abbatterlo“. Così scriveva Jeffrey Epstein nel 2018 a proposito di Donald Trump, in una delle migliaia di mail dell’ex finanziere pedofilo pubblicate dalla Commissione Vigilanza della Camera. Documenti da cui emerge un apparente ricatto portato avanti da Epstein nei confronti del presidente Usa: nel 2015, quando la campagna di Trump stava prendendo slancio, il finanziere chiese a un giornalista del New York Times se volesse foto “di Donald e ragazze in bikini” nella sua cucina, raccontandogli di un episodio in cui il tycoon era “così concentrato a guardare giovani donne in piscina da sbattere contro una porta, lasciando l’impronta del naso sul vetro”. “So quanto è losco Donald”, scriveva in un’altra email del 2018 a proposito dei pagamenti in nero di Trump alla pornostar Stormy Daniels. Nel 2012 invece Epstein si rivolse ad uno dei suoi avvocati, Reid Weingarten, suggerendo di far indagare i movimenti finanziari di Trump, inclusi il mutuo acceso per la villa di Mar-a-Lago e un prestito da trenta milioni di dollari. Mercoledì i media Usa avevano diffuso altre mail in cui Epstein scriveva che “Trump sapeva delle ragazze e Virginia Giuffre, la vittima più conosciuta del finanziere, aveva passato ore a casa sua con il tycoon. Un mese prima che Trump incontrasse Vladimir Putin a Helsinki nel 2018, poi Epstein aveva provato a trasmettere un messaggio a un alto diplomatico russo, consigliandogli di parlare con lui se voleva capire il presidente americano.

Intanto, nonostante il pressing contrario della Casa Bianca, la petizione bipartisan per forzare la Camera a votare per la pubblicazione integrale di tutti i documenti ancora secretati sul caso Epstein ha ottenuto le 218 firme necessarie. Lo ha annunciato il deputato democratico Ro Khanna che, insieme al collega repubblicano Thomas Massie, ha presentato l’Epstein Files Transparency Act. “Mentre la nostra iniziativa si avvia al voto, ogni membro del Congresso dovrebbe chiedersi: ci schiereremo con le vittime o con i potenti? Dobbiamo batterci per la giustizia”, ha commentato Khanna. Determinante è stata la firma della neodeputata democratica dell’Arizona Adelita Grijalva, che ha siglato la petizione poco dopo il suo giuramento come nuovo membro del Congresso. Con lei hanno firmato tutti gli altri deputati democratici e quattro repubblicani: oltre a Massie, Marjorie Taylor Greene, Lauren Boebert e Nancy Mace. Dopo il voto lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha annunciato che il disegno di legge approderà alla Camera la prossima settimana, anticipando i tempi previsti. In ogni caso il testo ha ancora molta strada da fare: anche se passasse alla Camera, la strada per diventare legge sarebbe in salita, poiché dovrebbe passare al Senato, controllato dai repubblicani, prima di arrivare sulla scrivania di Trump.

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