Le lettere di Epstein: “Trump per ore a casa mia con Virginia Giuffre”. La Casa Bianca: “Non ha fatto nulla di male”
I democratici tornano sui carteggi tra Donald Trump e Jeffrey Epstein, il miliardario condannato per reati sessuali e poi suicidatosi in carcere secondo l’inchiesta ufficiale, segnalando che in una lettera, Epstein dice che il tycoon in una occasione trascorse “ore” con una donna descritta come una vittima del suo traffico sessuale. Il Daily Mail, che ha avuto accesso ai documenti, lancia la sua esclusiva e indica che la ragazza è Virginia Giuffre, la stessa che è stata al centro delle accuse al principe Andrea, e che si è suicidata lo scorso aprile: aveva 41 anni. Il media Axios ha ottenuto una conferma dagli esponenti repubblicani della commissione vigilanza della Camera, secondo cui il nome di Virginia Giuffre non é coperto da omissis nei documenti forniti alla commissione stessa. I repubblicani hanno pubblicato 23.000 pagine di documenti acquisiti nei mesi scorsi dagli eredi di Jeffrey Epstein; una mossa scattata poche ore dopo quella dei democratici, probabilmente a protezione del partito e del presidente.
Trump “non ha fatto assolutamente nulla di male”, ha detto la Casa Bianca. “Queste e-mail non provano nulla”. Epstein afferma che The Donald “sapeva delle ragazze”. La Cnn e il New York Times hanno pubblicato questa nuova puntata della vicenda che è oggetto di interesse dei democratici della commissione di vigilanza della Camera. Particolare da non trascurare: nel suo libro di memorie Virginia Giuffre scrisse che Donald Trump non aveva mai fatto nulla di sbagliato. Il quotidiano della Grande Mela cita anche una mail del 2018 inviata dal finanziere a Lawrence H. Summers, ex segretario al Tesoro e presidente dell’Università di Harvard: “Trump – borderline insane” (Trump: al limite della follia), è il contenuto.
La maggior parte delle email furono inviate da Epstein a Ghislaine Maxwell, sua ex compagna e sodale, condannata a 20 anni di carcere per adescamento di minori e altri reati, e allo scrittore Michael Wolff: il riferimento al fatto che l’attuale presidente sapesse dei traffici di Epstein è legato alla lite che i due ebbero e che si concluse con l’allontanamento di Epstein dal club di Mar-a-Lago, perchè il tycoon aveva accusato l’amico di “aver rubato” delle ragazze che lavoravano nella struttura. Anche Virginia Giuffre lavorava nel club come assistente nella Spa: all’epoca aveva 16 anni. Epstein scrive a Wolff: “Trump ha detto di avermi chiesto di dimettermi. Non sono mai stato un membro… ovviamente sapeva delle ragazze, perché ha chiesto a Ghislaine di smetterla”.
C’è da ricordare che Donald Trump non ha ricevuto o inviato alcun messaggio, e non è stato accusato di reati in relazione all’inchiesta sulla coppia Epstein-Maxwell. La donna, ascoltata dal vice procuratore generale Todd Blanche all’inizio del 2025 ha dichiarato di “non aver mai visto il Presidente in alcun contesto inappropriato” e di non ricordare di aver mai visto Trump a casa di Epstein, ma assieme solo in occasioni sociali.
Gli scambi di battute dunque sono tra Epstein e Maxwell come nella mail datata 2 aprile 2011, nella quale Epstein scrisse: “Voglio che tu capisca che quel cane che non ha abbaiato è Trump… Virginia ha trascorso ore a casa mia con lui, non è mai stato menzionato una volta. capo della polizia, ecc. Sono al 75% lì”. Maxell replica: “Ci ho pensato…”. Letto così, il messaggio resta criptico. Si può ricordare il contesto: nel giugno 2008 Epstein era stato condannato a 18 mesi di carcere di minima sicurezza dopo essersi dichiarato colpevole di induzione alla prostituzione e di induzione alla prostituzione di una minorenne; il miliardario fu rilasciato nel luglio 2009, dopo aver scontato solo 13 mesi. Nel carteggio reso noto dai democratici c’è anche una terza mail che risale al 15 dicembre 2015, con la quale Wolff “avvisa” Epstein che la Cnn vorrebbe chiedere a Trump quali sono i loro rapporti: i due discutono quale atteggiamento sarebbe meglio tenere con il futuro presidente in base a ciò che potrebbe rispondere.
I rapporti tra Trump e Epstein sono sempre stati noti, ma il tycoon ha sempre negato qualsiasi comportamento illecito, tanto da aver avviato una causa di diffamazione contro l’editore del Wall Street Journal e i giornalisti che avevano scritto un articolo su una raccolta di lettere dedicate a Epstein per il suo 50° compleanno nel 2003 , tra cui un biglietto con il nome di Trump e la sagoma stilizzata di una donna nuda. La pubblicazione delle email di Epstein da parte dei Democratici è avvenuta poche ore prima del giuramento della deputata eletta Adelita Grijalva (Arizona), che lo speaker della Camera Mike Johnson aveva ritardato per quasi due mesi. Con l’insediamento di Grijalva, i Democratici ottengono la firma decisiva per forzare una votazione alla Camera su una proposta di legge che chiede la pubblicazione integrale dei documenti dell’amministrazione Trump riguardanti Epstein. Una proposta che la Casa Bianca osteggia.
E proprio dalla Casa Bianca la portavoce Karoline Leavitt interviene sulla diffusione del materiale: “I democratici hanno consegnato in modo selettivo le mail ai media liberal per creare una falsa narrativa tesa ad infangare il presidente Trump. La vittima anonima a cui si fa riferimento in queste mail è la scomparsa Virginia Giuffre, che ha più volte affermato che il presidente Trump non è stato coinvolto in alcuna azione illegale, e non sarebbe potuto essere più amichevole con lei nelle loro limitate interazioni”.