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Migranti, Salvini a Bari: “Chi non rispetta le nostre tradizioni vada cristianamente fuori dalle palle”

"Stiamo lavorando a un nuovo decreto sicurezza e immigrazione", ha detto il vicepremier a Bari, nel corso dell’evento elettorale a supporto del candidato alle regionali Luigi Lobuono
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“L’Europa sta permettendo a troppi migranti soprattutto islamici di entrare nel nostro Paese e di distruggere il nostro tessuto valoriale e sociale. Il problema è pretendere che chi arriva a Bari rispetti la nostra cultura, la nostra religione, la nostra Costituzione. Quelli che non sono disposti a farlo, cristianamente e generosamente fuori dalle palle”. Lo ha detto il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, al Teatro Team di Bari, nel corso dell’evento elettorale con gli altri leader della coalizione a supporto di Luigi Lobuono, candidato presidente del centrodestra alle elezioni regionali in Puglia del 23 e 24 novembre. Salvini ha aggiunto che “il termine remigrazione per blindare le frontiere può e deve essere oggetto di discussione anche in Italia. Si avvicina il Natale: se qualcuno si azzarda a dire ‘togliete il presepe e il crocifisso’, guai a voi. Diamo rispetto ma pretendiamo rispetto”.

“Stiamo lavorando a un nuovo decreto sicurezza e immigrazione”, ha anche annunciato il leader della Lega lasciando il Teatro Team di Bari. Sull’ipotesi dell’ennesimo decreto in materia, al vicepremier ha risposto il collega ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Io parlo sempre con Salvini, ci stiamo lavorando. L’attività legislativa è un cantiere sempre aperto. L’applicazione pratica delle norme che abbiamo varato richiede sempre una rifinitura. Stiamo lavorando ad alcune cose che, ad esempio, possono accompagnare il lavoro degli operatori di polizia e che agevola il lavoro dei poliziotti”, ha detto Piantedosi a margine della presentazione del calendario della Polizia 2026.

Nel suo intervento a Bari, Salvini è anche tornato sul processo Open Arms: “L’11 dicembre, non mi piango addosso e non ho paura, sarò in giudizio in Corte di Cassazione. Se confermano l’assoluzione del tribunale di Palermo, vuol dire che ho difeso i confini e che ho fatto il mio dovere. Se cancellano l’assoluzione, vuol dire che rischio sei anni di carcere. D’altronde, se avessi voluto una vita comoda ed esente da problemi giudiziari, avrei fatto la tessera del Partito democratico a Bari. E lì non avrei corso nessun rischio”. A queste dichiarazioni ha risposto il vice segretario metropolitano Pd Terra di Bari, Giuseppe Fumai: “Le parole di Matteo Salvini sono inaccettabili e profondamente offensive nei confronti di una comunità politica e civile che ogni giorno lavora con trasparenza e serietà al servizio dei cittadini. Da un vicepresidente del Consiglio ci si aspetterebbe rispetto per le istituzioni e per chi fa politica onestamente, non battute di cattivo gusto utili solo a coprire il vuoto dei risultati del suo governo. Si scusi con Bari e con tutti i cittadini onesti di questa città. E magari, prima di parlare di moralità, restituisca i 49 milioni”.

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