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Inchiesta Equalize sui dossieraggi, Pazzali voleva assumere un’agente dei Servizi: “Così rinforziamo le nostre analisi”

Nell'indagine di Milano sullo spionaggio illegale emerge anche la conoscenza dell'Aise dello spionaggio illegale che la "squadra Fiore" (con ex di intelligence e forze dell'ordine) faceva su Del Vecchio jr
Inchiesta Equalize sui dossieraggi, Pazzali voleva assumere un’agente dei Servizi: “Così rinforziamo le nostre analisi”
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Dopo diverse ore di confronto tra l’hacker Samuele Calamucci e l’ex presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali, il pm Francesco De Tommasi, rivolgendosi all’ex manager pubblico, si lascia andare a una constatazione: “Ma come fa a conoscere tutti questi dei Servizi segreti? Ne conosce tanti”. Pazzali conferma. La scena, seppur declinata in modo divertito, in realtà mostra la faccia più oscura della maxi inchiesta milanese sulla società Equalize e sulla centrale di dossieraggi illegali che vi stava dietro. Anche il tentativo di assunzione in Equalize di un agente segreto. Di più: per come si intuirà da una domanda del pm sembra emergere la conoscenza da parte del nostro Servizio segreto estero (Aise) dei dossieraggi che la squadra Fiore, gruppo romano composto da ex appartenenti dell’intelligence e delle forze dell’ordine, stava facendo ai danni di Leonardo Maria Del Vecchio.

Ma andiamo con ordine. E partiamo dalle nuove chat del telefono di Pazzali dalle quali risulta come l’ex numero uno di Fondazione Fiera avesse intenzione di assumere nella srl di via Pattari una importante funzionaria dei nostri Servizi segreti interni (Aisi). Il progetto non andrà in porto, ma non per il rifiuto dello 007 in questione (l’agente non sarà contattato) ma per non fare uno “sgarbo istituzionale” al capo centro dell’Aisi di Milano che lo stesso Pazzali confessa di conoscere da molti anni, tanto da averlo incontrato per la prima volta assieme all’attuale vice capo nazionale, il generale Carlo De Donno.

A motivo del tentativo di mettere in organigramma un dirigente dei Servizi Segreti vi è, spiega Pazzali durante il confronto con Calamucci, “l’idea di poter rinforzare l’analisi di Equalize”. Così il 15 giugno 2024 invia un messaggio all’ex poliziotto Carmine Gallo, suo socio di minoranza. Prima manda un numero di telefono, quindi specifica: “E’ quella dei Servizi”. Inizialmente Gallo risponde di non conoscerla. Poi, il 17 giugno, dopo aver fatto mente locale, scrive a Pazzali: “Proviene dalla Polizia di Stato. E’ stata all’ufficio di Gabinetto di Milano, poi alle Volanti, poi alla Digos e per un periodo all’ufficio demaniale per i beni confiscati. Poi infine ai Servizi. Ora mi è venuto in mente, la conosco perché quando ero alla Criminalpol, lei era alle Volanti”. Quindi Pazzali chiede: “Com’è?”. E qui la catena di chat sul punto si interrompe.

Il 15 giugno, prima di inviare il messaggio a Gallo, a sua volta Pazzali riceve il numero dell’agente segreto da un cellulare intestato a una donna che gli scrive le modalità con cui contattare il soggetto istituzionale: “Ciao Enrico. Mi diceva di anticipare la tua chiamata con un messaggio perché non risponde ai numeri non in memoria. Ciao ciao”. Ora la donna che invia il cellulare, lo spiegherà l’ex presidente di Fondazione Fiera ai pm durante il confronto, altro non è che una sua parente, già compagna di scuola del futuro agente segreto pensato come rinforzo “per l’analisi di Equalize”. Il tema dell’assunzione viene sviscerato durante l’interrogatorio-confronto del 28 ottobre. Dice, infatti, Enrico Pazzali: “La conosco a una festa di compleanno tempo fa, mi dice che lavorava nei Servizi, una persona molto seria”. E così “quando c’era l’idea di poter rafforzare l’analisi di Equalize, mi faccio mandare il numero (…). Essendo dei Servizi ho chiamato il capo Centro Aisi a Milano, l’ho invitato a bere un caffè, e gli ho detto della mia intenzione, lui mi ha detto: ‘guarda Enrico io non posso dirti di non prenderla se vuoi, sentiti libero’. Però ho capito che avrei fatto uno sgarbo istituzionale e quindi non l’ho più chiamata”.

Ma torniamo alla domanda iniziale del pm De Tommasi a Pazzali: “Come fa a conoscere tutti questi dei Servizi segreti?”. Tra i vari elencati, vi è anche “un direttore o vicedirettore”, così dirà Pazzali, della nostra intelligence estera (Aise). Pazzali ne conferma una lunga conoscenza da quando lavorava a Roma. Ed è proprio riguardo a questo soggetto, che sembra emergere la conoscenza dei Servizi segreti dell’attività di dossieraggio illegale della Squadra Fiore su Leonardo Maria Del Vecchio. La domanda del pm riguarda anche Stefano Orsini (allo stato non indagato), ex carabiniere e all’epoca dell’indagine capo della sicurezza di Luxottica. Pazzali non lo conferma, ma non esclude che anche Orsini, visto che si occupa di sicurezza, possa aver conosciuto anche lui lo 007 in questione. “E’ vero – domanda il pm De Tommasi – che lei ha detto a Orsini che aveva appreso da un amico comune, un tale (…) legato ai Servizi segreti, che avevano (in Luxottica, ndr) dei problemi relativi a un’attività di dossieraggio nei loro confronti?”. Pazzali dice di non ricordare. Il dato però è molto interessante perché una volta di più, se sarà confermato, sottolinea da un lato il rapporto tra il gruppo Equalize e la squadra Fiore, e dall’altro le aderenze tra il gruppo di spioni romani e apparati della nostra intelligence.

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