Gaza, Hamas restituisce il corpo di Hadar Goldin. Ma avverte: “I miliziani bloccati a Rafah non si arrenderanno mai”
Le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno dichiarato di aver consegnato oggi il corpo dell’ufficiale Hadar Goldin, ritrovato sabato pomeriggio in un tunnel nel campo di Yebna, nella città di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale, più di 11 anni dopo la sua cattura durante la guerra del 2014. La restituzione della salma è avvenuta poco dopo le 14 ora locale (le 13 in Italia). La bara contenente i resti è stata portata fuori dalla Striscia di Gaza dalle truppe israeliane. Il feretro, scortato dalla polizia, sarà analizzato all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l’identificazione: il processo potrebbe richiedere fino a due giorni.
Dall’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco, il 10 ottobre, Hamas ha rilasciato 20 ostaggi vivi e consegnato i corpi di 24 su 28. Se si confermasse che quest’ultimo corpo appartiene a Goldin, altre 4 salme di ostaggi uccisi devono ancora essere restituiti a Israele in base all’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore un mese fa: sono appartenenti a tre israeliani(Meny Godard, il sergente maggiore Ran Gvili, Dror Or) e a un cittadino thailandese, Sudthisak Rinthalak. “Ci siamo impegnati nel processo di estrazione dei corpi, anche se questo è avvenuto nella fase precedente in circostanze complesse ed estremamente difficili. Confermiamo che l’estrazione dei corpi rimanenti richiederà squadre tecniche e attrezzature aggiuntive”, dichiarano sempre le Brigate al-Qassam, citate da Al Jazeera.
Il nodo dei miliziani intrappolati
Oltre alla restituzione delle salme degli ostaggi, l’altro fronte che potrebbe incrinare definitivamente la tregua riguarda i circa 150 miliziani intrappolati nei tunnel di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, nell’area sotto al controllo dell’esercito israeliano. Secondo indiscrezioni, il ritardo nella consegna del corpo del soldato Hadar Goldin era legato alla trattativa per far uscire i miliziani verso un’area di Gaza non controllata dall’Idf. Intanto, l’ala militare di Hamas avverte: “L’occupazione ha la responsabilità di scontrarsi con i nostri combattenti a Rafah, che si difendono in un’area sotto il suo controllo. Fate sapere al nemico che il principio della resa e della consegna al nemico non esiste nel dizionario delle Brigate Qassam. Stiamo mettendo i mediatori di fronte alle loro responsabilità e alla necessità di trovare una soluzione per garantire la continuazione del cessate il fuoco e impedire al nemico di usare pretesti fragili per violarlo“.