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Pamela Noutcho ha l’occasione Mondiale: al PalaDozza una storica prima volta per la Bologna della boxe

La pugile italiana sfida l'argentina Karen Elizabeth Carabajal per il titolo di campionessa del mondo: diretta su RaiSport
Pamela Noutcho ha l’occasione Mondiale: al PalaDozza una storica prima volta per la Bologna della boxe
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L’altra sera c’erano più di venti appassionati alla Bolognina Boxe, arrivati per assistere all’allenamento di Pamela Malvina Noutcho Sawa, che venerdì 7 novembre si giocherà il Mondiale IBO al Paladozza con l’argentina Karen Elizabeth Carabajal. I tifosi in palestra sono quasi tutti di una certa età, qualcuno ha vissuto in parte gli anni d’oro della boxe bolognese. I vecchi miti in città sono Francesco Cavicchi, campione europeo dei massimi negli anni cinquanta, e Dante Canè, dieci volte campione italiano nella categoria regina negli anni Settanta.

Ma mai nessuno in questa città pugilistica ha disputato un mondiale. C’è attesa per Pamela Noutcho, che in pochi anni è riuscita a farsi amare dalla gente. Nel 2018 è entrata per la prima volta alla Bolognina Boxe ed ha iniziato ad allenarsi con il maestro Alessandro Dané, che la segue tuttora. Aveva iniziato da poco, quando è arrivata qui, aveva solo due match all’attivo da dilettante. Vince il titolo italiano, ma non avendo la cittadinanza non può essere convocata in nazionale azzurra.

Passa professionista nel 2023, l’anno dopo è campionessa italiana, vince l’Europeo nel 2024 e lo ha difeso lo scorso aprile. Al momento ha nel suo record 9 match tutti vinti, nel frattempo la cittadinanza italiana è arrivata. Quello di venerdì è il suo primo mondiale, di una sigla riconosciuta dalla Federazione italiana ma non la più prestigiosa. Ma la ragazza è posizionata benissimo anche nel ranking IBF, una vittoria con la Carabajal aprirebbe scenari interessantissimi. Anche dall’Inghilterra, dove con il maestro Dané è andata spesso a fare sparring, arrivano ammiccamenti per eventuali incontri con le top a mondo.

La Bolognina Boxe è una palestra popolare che si trova nel quartiere omonimo, quello dove nel 1989 in una sezione del Partito Comunista c’è stata la cosiddetta svolta, cioè la decisione di sciogliere il partito dopo la caduta del muro di Berlino. È aperta tutto il giorno, e oltre al pugilato si praticano altri sport da combattimento. È una palestra schierata, dichiaratamente antifascista e con in bella mostra una bandiera palestinese. Ci sono foto di Mohammad Ali, di Teofilo Stevenson, i manifesti degli incontri della Noutcho e una tv accesa perennemente su un canale americano che trasmette boxe.

Accoglie nei suoi spazi chi è in difficoltà grazie al rapporto che c’è con il Comune che segnala i casi. Qui si allenano ragazze e ragazzi provenienti da circa 30 Paesi diversi. Inoltre una raccolta fondi, legata alla vendita delle figurine solidali del film “Romina” di Valerio Lo Muzio, permetterà a tanti ragazzi di poter praticare il pugilato alla Bolognina.

Pamela è nata trentatre anni fa a Bafia, in Camerun, si è trasferita in Italia quando era bambina. Qui ha fatto le scuole, è diventata infermiera e oggi lavora all’ospedale Maggiore. Quando ha il turno di pomeriggio, riesce ad allenarsi di mattina e raggiungere il policlinico in bici. Se piove, il suo maestro le presta l’auto. Venerdì al Madison di Piazzale Azzarita ha l’occasione mondiale. La città sta rispondendo bene nelle prevendite. La diretta tv sarà su Rai Sport dalle ore 23.

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