Amazon avvia un maxi piano di licenziamenti: via 14mila dipendenti
Amazon si prepara a licenziare decine di migliaia di dipendenti, invertendo la rotta delle assunzioni fatte durante la pandemia di Covid. Reuters e il Wall Street Journal, ripresi dal Guardian, hanno anticipato 30mila tagli a partire da oggi. Il taglio gigantesco è effettivamente stato poi annunciato dalla società, seppur dimezzato: 14mila dipendenti dovranno lasciare il loro posto di lavoro.
Sebbene i licenziamenti rappresentino una piccola parte dell’ampia forza lavoro globale di Amazon, composta da 1,55 milioni di dipendenti, colpiranno circa il 5% dei suoi circa 350.000 dipendenti aziendali. La Cnbc lo ha definito il “più grande licenziamento nella storia” dell’azienda. Solo lo scorso giugno il ceo Andy Jassy, impegnato nel tagliare i costi sin dalla sua nomina nel 2021, aveva dichiarato che prevedeva che l’intelligenza artificiale generativa avrebbe ridotto la forza lavoro aziendale di Amazon nei prossimi anni. Annunciando oggi i tagli, Amazon ha dichiarato di voler “ridurre la burocrazia”.
Beth Galetti, vicepresidente senior di People Experience and Technology di Amazon, in un messaggio ai dipendenti scrive che “quanto stiamo comunicando oggi è la continuazione di questo lavoro volto a diventare ancora più forti, riducendo ulteriormente la burocrazia, eliminando i livelli gerarchici e spostando le risorse per garantire che stiamo investendo nelle nostre scommesse più importanti, e in ciò che conta di più per le esigenze attuali e future dei nostri clienti”.
Pochi mesi fa lo stesso Jassy aveva avvertito gli impiegati che avrebbero potuto essere sostituiti dall’intelligenza artificiale. L’azienda di Seattle punta a ridurre i costi e annullare la vasta campagna di assunzioni avviata al culmine della pandemia, che ha scatenato un’impennata straordinaria, seppur transitoria, della domanda di acquisti online.