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Sicilia, nuove accuse al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno: oltre a corruzione e peculato anche falso e truffa

Nuovo avviso di conclusione indagini per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana: si allargano i casi che riguardano l’uso improprio dell'auto blu
Sicilia, nuove accuse al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno: oltre a corruzione e peculato anche falso e truffa
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Oltre a corruzione e peculato, la procura di Palermo contesta a Gaetano Galvagno anche falso e truffa. È quanto contenuto nel nuovo avviso di conclusione indagini per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che sostituisce il precedente notificato a luglio. In questo caso non viene più contestato l’episodio di corruzione per i fondi per il Capodanno a Catania (ma solo quello dei dei fondi della manifestazione “Un Magico Natale“) ma si allargano i casi che riguardano l’uso improprio dell’auto blu.

A Galvagno vengono contestati i reati di truffa e falso insieme all’autista Roberto Marino per aver usato l’auto blu per fini non istituzionali falsificando alcune richieste di rimborso per le missioni. Nel nuovo avviso si legge che l’autista si sarebbe appropriato “in maniera continuativa dell’autovettura di servizio per fini privati e personali, non autorizzati, sviando le proprie funzioni”. Per i pm gli spostamenti, nel periodo tra l’1 gennaio e il 2 dicembre del 2024, sarebbero avvenuti per finalitàestranee ai servizi d’istituto”: appuntamenti non istituzionali, trasporto verso la dimora privata, acquisto di beni. L’accusa al presidente dell’Ars e all’autista è “di avere attestato falsamente giorni e orari di inizio e fine delle missioni che non corrispondevano a quelle reali, e l’effettuazione di spese non sostenute, inducendo l’amministrazione a erogare a favore di Marino indebiti rimborsi e somme”.

Una ventina i nuovi episodi citati nell’avviso, per un totale di circa di 60 viaggi contestati: tra questo “l’acquisto di un mazzo di fiori“, il 20 maggio 2024, oppure il “prelievo in albergo della sorella” o il “trasporto di generi alimentari” l’8 luglio 2024. L’Audi A6 – l’auto blu a disposizione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana – sarebbe stata utilizzata dalla sorella ma anche da amici e altri politici. In ogni caso, “soggetti non autorizzati per finalità extra istituzionali”, con “spostamenti per scopi personali propri, dell’autista e dei membri del Gabinetto e della Segreteria particolare”. Sono numerosi anche i viaggi dell’auto blu dell’autista dalla sua abitazione ad Altofonte al Palazzo dei Normanni.

Secondo la Procura di Palermo, Gaetano Galvagno e il suo autista Roberto Marino, indagati, “in concorso morale e materiale fra loro” mediante “artifizi e raggiri consistiti nell’attestare falsamente date ed orari dei servizi di missione, nonché inesistenti spese di missione (presentando ricevute comprovanti costi mai sostenuti dal Marino), inducendo in errore il personale dell’amministrazione dell’Assemblea Regionale Siciliana destinatario delle richieste, lo determinavano ad erogare in favore del Marino somme di denaro per indebite indennità di missione ed indebiti rimborsi di spese, cosi procurandosi un ingiusto profitto pari ad euro 19.277,37 (di cui 12.849,00 euro a titolo di rimborso spese e 6.528,37 euro a titolo di diaria) in danno dell’Amministrazione. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno dell’ente pubblico Assemblea Regionale Siciliana”, si legge nell’avviso di conclusione indagini.

“In questo nuovo capo di imputazione ci sono delle modifiche parziali rispetto a quello precedente, per cui la Procura di Palermo contesta delle condotte. Stiamo lavorando. Le contestazioni sono parzialmente modificate e riguardano condotte relative all’utilizzo dell’auto blu e spese di trasferta riferibili all’autista Marino. In questo avviso, che integra il precedente non viene contestata l’ipotesi di corruzione per il Capodanno. Stiamo cercando di capire”, commenta il collegio composto dagli avvocati Vittorio Manes, Antonino Reina e Antonia Lo Presti, i legali che rappresentano il Gaetano Galvagno.

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