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Bullo di 15 anni strattona un coetaneo al parco: multa di 12mila euro ai genitori “ritenuti responsabili”

I fatti sono svolti durante un partitella a pallone tra ragazzi. La giudice ha riconosciuto l'intenzionalità del gesto del ragazzino
Bullo di 15 anni strattona un coetaneo al parco: multa di 12mila euro ai genitori “ritenuti responsabili”
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Litigi, bullismo e botte al parco durante una partitella di calcio. La vicenda risale a quattro anni fa, quando uno dei ragazzi, di 15 anni, aveva preso di mira un ragazzino di un anno più piccolo e più esile di lui nel parco di San Giorgio Piacentino. Durante la partita – come riporta il Corriere – erano venute fuori pesanti parole tra i due, finché il 15enne non aveva, prima sferrato un calcio e poi aveva strattonato e spinto l’avversario a terra. Nella caduta, la giovane vittima aveva rimediato una frattura al polso. La vicenda era finita in tribunale e la giudice Maria Rosaria Sciurpa ha condannato i genitori del bullo a pagare circa 12mila euro di risarcimento, tra danni e spese legali, ai genitori della vittima.

Per il tribunale di Piacenza i genitori del 15enne sono responsabili dell’aggressione commessa dal figlio. Madre e padre hanno provato a difendersi sostenendo che non avrebbero potuto fare niente per fermare il fatto perché non presenti. Hanno anche chiesto la “esimente sportiva“, poiché l’attacco sarebbe avvenuto durante una partita a pallone organizzata dai ragazzi.

I racconti dei due testimoni, sentiti durante il processo, hanno fatto emergere un’altra storia: “Confermo che nell’occasione in cui ho visto nel parco il ragazzo, quest’ultimo ha spintonato il figlio del mio collega che è caduto a terra e si è fatto male”. Versione confermata anche dal secondo teste che è intervenuto per soccorrere il ragazzino che piangeva per il dolore. I racconti hanno così convinto la giudice del gesto intenzionale del giovane aggressore, che “esula completamente dalla dinamica di gioco, ragione per cui non può trovare applicazione la cosiddetta esimente sportiva invocata dai genitori”.

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