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Attentato a Ranucci, i vicini di casa: “Tremavano le finestre e quadri caduti, pensavamo a una bomba da stadio”

Le testimonianze di chi abita vicino al conduttore di Report: "Abbiamo avuto paura. I cani hanno cominciato ad abbaiare"
Attentato a Ranucci, i vicini di casa: “Tremavano le finestre e quadri caduti, pensavamo a una bomba da stadio”
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“Un boato fortissimo“. I vicini di casa di Sigfrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, alle porte di Roma, descrivono così l’esplosione della notte scorsa causata da un chilo di esplosivo che ha fatto saltare in aria le auto del conduttore e di sua figlia. Dalle testimonianze di chi vive nella zona di residenza del giornalista di Report emergono dettagli sull’attentato e su quanto accaduto di “anomalo” nei giorni precedenti.

L’esplosione della vetture è stata avvertita nitidamente dalla vicina Rebecca, che abita in un palazzo poco distante. Tante persone si sono affacciate, spaventate, dopo aver sentito il boato: “A me hanno tremato le finestre di casa, a mia zia sono cascati alcuni quadri – racconta la donna – C’ha fatto paura, però non immaginavamo si trattasse di una bomba. Inizialmente pensavo a macchine elettriche andate a fuoco”.

Mai assistito a qualcosa di simile? “Non ci sono mai stati episodi così. Era pieno di gente che si è affacciata da casa dopo il botto e per il rumore i cani hanno cominciato ad abbaiare. La situazione era molto concitata“, conclude la vicina. “Stavo lavando i piatti e ho sentito un botto clamoroso – spiega Lorenzo – Mi sono affacciato qua fuori e non ho visto niente. Poi stamattina appena mi sono svegliato ho avuto la notizia: mi sono ritrovato il cellulare pieno di messaggi. Mi sono trasferito qui da poco e non sapevo che Ranucci abitasse qua. È una zona frequentata da poca gente, ci sono pochi locali qui. Pensavo fosse una bomba carta da stadio”.

Secondo quanto riferisce una vicina, la notte prima dell’attentato si erano sentiti anche degli spari in strada: “Un paio di giorni fa, intorno all’una e mezza di notte, ho sentito degli spari qui vicino. Non erano fuochi d’artificio ma proprio colpi di pistola”. “In zona i controlli non sono tantissimi – prosegue la vicina – però c’è tanto ‘casino’, c’è di tutto. Io mi chiudo in casa però ovviamente se sento qualcosa mi sento in dovere di riferirlo”.

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