Contributo dalle banche, tensione nel governo dopo le accuse di Tajani: intesa di massima raggiunta dopo un vertice notturno
Il braccio di ferro interno alla maggioranza sull’ipotesi di chiedere un contributo a banche e assicurazioni per finanziare la legge di bilancio si è concluso con un via libera. È servito un vertice notturno per trovare una sintesi nell’esecutivo. A poche ore dalla nuova riunione del Consiglio dei ministri (che sarà venerdì alle 11) finalizzata all’approvazione della manovra, la maggioranza ha trovato un accordo di massima. A quanto si apprende, l’entità del contributo da banche e assicurazioni ammonterà a circa 5 miliardi.
Nel pomeriggio era stato il leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani ad alzare la voce contro l’idea di una tassa straordinaria sugli istituti finanziari. “Forza Italia non voterà, né in Consiglio dei ministri né in Parlamento, alcuna tassa sugli extraprofitti“, avevano fatto sapere gli azzurri. Lo stesso vicepremier ha definito gli extraprofitti un “concetto da Unione Sovietica“. Posizione dunque distante dalle richieste della Lega e da quanto contenuto nel Documento programmatico di bilancio trasmesso mercoledì sera dal ministero dell’Economia alla Commissione europea dove, nero su bianco, è stato scritto che parte delle coperture per finanziare la manovra dovranno arrivare da risorse da reperire nel settore delle banche e delle assicurazioni.
Come già ribadito in passato, il leader di Forza Italia ha espresso la sua assoluta contrarietà a “imporre” contributi alle banche, compresa la Mediolanum che fa capo al gruppo della famiglia Berlusconi. “Il ministro Giorgetti mi ha assicurato durante l’ultima riunione del Consiglio dei ministri che non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti“, aveva detto ai cronisti Tajani, a margine del suo intervento a Napoli per Med – Dialoghi Mediterrane. L’extraprofitto, ha rincarato il segretario di Forza Italia “è un concetto da Unione Sovietica, e non credo che si debba intervenire con misure impositive“, ha aggiunto. “Si deve invece – continua – avere un colloquio serrato. Sono in corso colloqui con il mondo bancario, il mondo assicurativo, perché possano dare un contributo alla manovra, cosa che è giusta. Ma un conto è fare una scelta condivisa, un conto è mettere una tassa che rischia di spaventare i mercati e gli investitori italiani e stranieri. Una tassa sugli extra profitti significa fare un danno all’economia italiana“, ha sottolineato il vicepremier.
Il tal senso, rispetto all’intesa raggiunta nel vertice notturno di Palazzo Chigi, fonti di Forza Italia assicurano che il contributo avallato dalla maggioranza “non è da intendersi come una tassa sugli extraprofitti”. “Non ci sarà – afferma una nota di FI -. Lo ha confermato il ministro Giorgetti e il viceministro Leo durante il vertice di maggioranza di questa sera. Per gli utili messi a riserva ci sarà la possibilità di distribuirli ai soci applicando una tassa del 27,5% invece di quella prevista fino ad oggi del 40%. Si tratterà di scelte volontarie senza alcuna imposizione agli istituti bancari e assicurativi, i quali contribuiranno in altra maniera a migliorare il sistema sanitario”.