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Covid, mancato aggiornato piano pandemico: udienza per 4 dirigenti ed ex del ministero della Salute

Gli imputati sono Ranieri Guerra, Giuseppe Ruocco, Francesco Maraglino e Maria Grazia Pompa. La procura aveva chiesto l'archiviazione a cui si è opposta l'associazione dei parenti delle vittime
Covid, mancato aggiornato piano pandemico: udienza per 4 dirigenti ed ex del ministero della Salute
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Sono passati 5 anni dalla pandemia, dalle migliaia di morti e dagli ospedali costretti a convertire anche le sale operatorie per allestire letti per gli ammalati. Le inchieste penali sembravano concluse concluse con un nulla di fatto soprattutto per quanto le posizioni dei politici. Ma venerdì 17 ottobre a Roma inizia l’udienza preliminare dopo che lo scorso 20 gennaio la giudice di Roma Anna Maria Gavoni ha parzialmente respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e ha ordinato l’imputazione coatta per quattro dirigenti ed ex dirigenti del ministero della Salute. i Gli imputati sono Ranieri Guerra, Giuseppe Ruocco, Francesco Maraglino e Maria Grazia Pompa, che a partire dal 2013 hanno ricoperto il ruolo di direttori generali della Prevenzione e segretario generale del ministero della Salute (Ruocco) a partire dal 2013.

L’accusa è di rifiuto di atti di ufficio “per il mancato aggiornamento del Piano pandemico Nazionale del 2006” e “l’omessa definizione dei piani di dettaglio”. Quando venne aggredita dal virus, nel 2020, l’Italia aveva solo quel vecchio Piano, che peraltro si decise di non applicare. L’udienza è uno dei filoni – altri erano finiti a Brescia e appunto Roma della maxi inchiesta della Procura di Bergamo, città colpita ferocemente dal coronavirus – aveva indagato sulle presunte responsabilità politiche e tecniche. L’inchiesta non è stata archiviata dopo l’opposizione dei legali dei familiari delle vittime dell’Associazione #Sereniesempreuniti. Al termine dell’udienza preliminare il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio i quattro. A Roma saranno presenti decine di familiari delle vittime provenienti da diverse parti d’Italia, non solo da Bergamo, per portare avanti la loro battaglia giudiziaria e civile.

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