Il mondo FQ

Giornata mondiale dell’alimentazione, il Papa: “La fame come arma è un crimine di guerra, le nostre omissioni ci rendono complici”

Prevost non cita Gaza nel passaggio sulle carestie come strumento nei conflitti armati. La Striscia è menzionata insieme agli altri territori dove i popoli convivono con la scarsità di cibo: "Come possiamo dimenticare tutti coloro che sono condannati alla morte e alla sofferenza in Ucraina, Gaza, Haiti, Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana, Yemen e Sud Sudan?"
Giornata mondiale dell’alimentazione, il Papa: “La fame come arma è un crimine di guerra, le nostre omissioni ci rendono complici”
Icona dei commenti Commenti

Nella giornata mondiale dedicata all’alimentazione il Papa condanna le carestie come arma bellica: “Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l’uso del cibo come arma da guerra”, ha dichiarato Prevost dal convegno della Fao nella sede di Roma. “Sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine la fame deliberata – ha aggiunto il pontefice – come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni”. Il Papa non cita direttamente Gaza e neppure il premier israeliano Netanyahu, in quel passaggio del suo discorso. Ma rincara la dose: “Con dolore, siamo testimoni dell’uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame”, “non possiamo continuare così”, occorre “porre rimedio a questo scandalo”.

Gaza è citata insieme ai diversi scenari di carestia nel mondo: “Come possiamo dimenticare tutti coloro che sono condannati alla morte e alla sofferenza in Ucraina, Gaza, Haiti, Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana, Yemen e Sud Sudan, per citare solo alcuni dei luoghi del pianeta in cui la povertà è diventata il pane quotidiano di tanti nostri fratelli e sorelle?”, ha chiesto il Pontefice.

Che ha invitato tutti a partecipare al cambiamento contro l’ingiustizia: “Non possiamo chiedere agli altri di agire se noi stessi non rispettiamo i nostri impegni. Con la nostra omissione diventiamo complici della promozione dell’ingiustizia. Non possiamo sperare in un mondo migliore, in un futuro luminoso e pacifico, se non siamo disposti a condividere ciò che noi stessi abbiamo ricevuto. Solo allora potremo affermare con verità e coraggio che nessuno è stato lasciato indietro”. Il Papa ha esortato anche i governi e le istituzioni ad agire: “la comunità internazionale non può voltarsi dall’altra parte. Dobbiamo fare nostro il loro dolore”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione