“Abbiamo bisogno che tu approvi presto un post su Truth Social, così potrai annunciare per primo l’accordo”. Poche parole molto chiare scritte a mano su un bigliettino dal Segretario di Stato americano Marco Rubio e che lui stesso ha consegnato al presidente Usa Donald Trump nel corso di una tavola rotonda su Antifa – movimento che il tycoon ha classificato come “organizzazione terroristica” – alla Casa Bianca. L’urgenza era quella di comunicare il prima possibile il raggiungimento dell’intesa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in modo da assicurarsi il primato dell’annuncio. Due ore dopo è arrivato il post di Trump sul suo social, in cui ha scritto di essere “molto orgoglioso” di annunciare la prima fase dell’accordo. “Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e duratura”, ha aggiunto.
Quando Rubio si è avvicinato a Trump e gli ha sussurrato qualcosa all’orecchio prima di porgergli il biglietto, la tavola rotonda era in corso da oltre un’ora. “Ho appena ricevuto una nota dal Segretario di Stato che dice che siamo molto vicini a un accordo sul Medio Oriente e che avranno bisogno di me molto presto – ha detto Trump -. Quindi risponderemo a un altro paio di domande”. Aprendo la tavola rotonda, Trump aveva detto ai giornalisti presenti che aveva intenzione di recarsi in Medio Oriente “verso la fine della settimana” e che avrebbe potuto “fare il giro” della regione, in Egitto e forse anche a Gaza. Quasi 10 minuti dopo, mentre Rubio appariva sempre più ansioso, Trump ha dichiarato: “Devo andare ora per cercare di risolvere alcuni problemi in Medio Oriente, anche se sono molto ben rappresentato dal nostro Segretario di Stato. Probabilmente potrebbe fare un lavoro anche migliore del mio, ma chissà. “Non vogliamo correre rischi. Quindi andremo e faremo”.