Il mondo FQ

Salvini contestato a Livorno, in centinaia contro il leghista e i ministri: “Uova e sputi. Presa a calci l’auto di Valditara”

L'accusa del vicepremier nei confronti di chi protestava per le sue posizioni su Israele e Palestina. E rilancia l'idea delle cauzioni per chi organizza manifestazioni
Icona dei commenti Commenti

Cori, qualche petardo e insulti. È stata dura la contestazione ricevuta da Matteo Salvini e altri ministri del governo Meloni arrivati a Livorno per un’iniziativa elettorale della Lega in vista del voto per le Regionali in Toscana. L’evento a Palazzo Pancaldi ha portato oltre un centinaio di manifestanti ad attendere l’arrivo degli esponenti dell’esecutivo sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine che hanno sbarrato la strada a qualche centinaio di metri dalla struttura che ha ospitato l’evento.

La polizia si è schierata in assetto anti-sommossa sui diversi ingressi, tenendo a distanza i manifestanti che hanno urlato “fascista” a chi entrava. Salvini ha risposto con baci lanciati ai manifestanti e ha aspettato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il cui arrivo era previsto a piedi. “Voglio cominciare quando Giorgetti è in sicurezza”, ha detto all’esterno del Palazzo Pancaldi. La contestazione ha rallentato l’arrivo dei ministri e dei sostenitori della Lega: “Non riescono ad arrivare non solo i ministri, ma i cittadini. Gente che si è presa uova, sputi, calci. Non mi è mai capitata una cosa del genere – ha rincarato il vicepremier – Ci sono Giorgetti e Locatelli che stanno girando da un po’, Valditara ha preso calci alla macchina”.

La protesta è legata alle posizioni di Salvini nei confronti di Israele, il cui governo sta portando il massacro nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre di due anni fa. “Non è una bella pagina della democrazia”, ha detto ancora il leader leghista. “Conto che il Pd condanni ma dopo quello che hanno combinato con Landini ho i miei dubbi”, ha detto ancora. Quindi è tornato alla carica con l’idea proposta – già bocciata da Forza Italia – all’indomani degli scontri di Milano del 22 settembre, in occasione del primo sciopero generale per la Palestina: “Stiamo lavorando ad una legge per cui chi rompe paga. Vuoi fare una manifestazione? Paghi una cauzione personale e io come segretario della Lega lo farò in primis alla manifestazione che stiamo organizzando a Milano a febbraio. Se lascia la città intatta nulla questio, se fai un danno paghi tu perché non può essere la comunità a pagare i 200mila euro di danni alla stazione centrale qualche giorno fa”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione