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Gaza, 250 presidi campani firmano contro il genocidio: “Sta morendo la civiltà dell’Occidente”

"Dobbiamo rendere pubblico il nostro sdegno e formare persone che non perdano mai la speranza nella nostra umanità", si legge nel documento che sta raccogliendo adesioni di ora in ora
Gaza, 250 presidi campani firmano contro il genocidio: “Sta morendo la civiltà dell’Occidente”
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Sono 239 i dirigenti scolastici della Campania che hanno sottoscritto un documento che condanna il genocidio in corso a Gaza. Ed il loro numero aumenta di ora in ora, con le firme in calce a quello che si sviluppa come un manifesto educativo e civile: “Dopo la recente repressione, in acque internazionali, della missione civile e umanitaria della Flotilla, riteniamo sia giunto il momento di dare pubblicamente voce al nostro sdegno. Perché a Gaza sta morendo l’Occidente con la sua civiltà”, si legge. Ed ancora: “Perché le ragioni dell’umano prevalgano sempre sulla barbarie, continueremo a lavorare nelle scuole che dirigiamo promuovendo innanzitutto lo sviluppo del pensiero critico e l’educazione alla cittadinanza attiva”.

La sottoscrizione, che prosegue attraverso la casella di posta elettronica dspergaza@libero.it e punta a raccogliere adesioni su tutto il territorio nazionale, è iniziata nell’imminenza dell’anniversario del 7 ottobre. “Attacco terroristico che condanniamo con forza, ma è evidente che siamo ben oltre la reazione”, si legge in alcuni passaggi del documento. “L’escalation di violenza ha superato ogni limite umano, è senza dubbio il teatro di macerie e di morte di Gaza, dove non è in corso l’ennesimo conflitto armato tra due eserciti, bensì il massacro sistematico del popolo palestinese da parte dell’esercito israeliano, che sta utilizzando persino la fame come arma di sterminio”.

Tra i firmatari ci sono presidi di storici istituti come il liceo Genovesi di Napoli, e dirigenti in prima linea con iniziative di legalità e anticamorra. Il documento sottolinea che la scuola “trova nella Costituzione il suo faro e i suoi valori di riferimento”. Di qui l’impegno dei presidi a “formare persone che non perdano la fiducia nella conoscenza e nella democrazia e siano in grado di schierarsi a favore dei diritti, della dignità umana e della pace”. Perché “mai come oggi abbiamo il dovere di formare persone consapevoli, capaci di leggere il presente e comprendere la complessità del mondo, persone che non perdano mai la speranza nella nostra umanità”.

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