Il mondo FQ

Effetto Venezi alla Fenice: in 124 sono già pronti a stracciare l’abbonamento. Primo segnale sul rischio conti

Federico Mollicone (Fdi) smentito dai numeri. Pochi giorni fa aveva sminuito parlando di "solo tre su 2.300". Ma quelli disdetti per protesta sono già il 5 per cento
Effetto Venezi alla Fenice: in 124 sono già pronti a stracciare l’abbonamento. Primo segnale sul rischio conti
Icona dei commenti Commenti

Venezi alla Fenice rischia di costar caro. Mentre a Roma si ridacchia, a Venezia si svuotano le poltrone. Sono già 124 gli abbonati pronti a stracciare il loro abbonamento. Tanti sono i firmatari della Lettera aperta degli abbonati al Sovrintendente e al Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro La Fenice, ad oggi, 4 ottobre. In pochi giorni, dunque, la protesta silenziosa è diventata un segnale concreto e rumoroso.

La lettera è indirizzata al presidente Luigi Brugnaro e ai consiglieri Maurizio Jacobi, Agnese Lunardelli e Alessandro Tortato. Un elenco che, messo nero su bianco, dice già tutto: gli abbonati non parlano al vento, ma a chi quella nomina l’ha avallata o non l’ha fermata.

Tono sobrio, ma inequivocabile: “Con stupore e preoccupazione abbiamo appreso la nomina di Venezi, un ruolo che richiede competenza ed esperienza. Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e dichiariamo fin d’ora la nostra intenzione di non rinnovare l’abbonamento qualora l’incarico diventasse esecutivo”. Va per altro ricordato che il contratto di Venezi partirebbe a ottobre 2026, dunque senza un passo indietro sulla nomina le disdette potrebbero aumentare di mese in mese.

La lettera risponde indirettamente anche a chi voleva sminuire le conseguenze dell’imposizione. Federico Mollicone — deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura della Camera — pochi giorni fa aveva tentato di sminuire il rischio delle disdette con una battuta: “Solo tre abbonamenti su 2.300 sono stati disdetti per protesta”. Una cifra che oggi suona come una caricatura, ma di Mollicone. Perché 124 su 2.300 significa oltre il 5% del pubblico. Un’emorragia vera, non una bufala.

La notizia avrà ricaschi sulla politica. Dopo le ammissioni del sindaco sulle “pressioni da Roma” ricevute dal sovrintendente, l’operazione Venezi appare sempre più come una nomina imposta dall’alto, e sempre meno come una scelta artistica per altro ormai apertamente contestata da fior di direttori d’orchestra ed esperti musicali sul fronte per nulla politico delle competenze musicali, dell’esperienza e del talento che si vorrebbero “far crescere” ma a spese della reputazione della Fenice. Cosi i lavoratori resistono, gli abbonati storici si ritirano. E la Fenice si ritrova intrappolata tra il fasto della propaganda che l’ha presa per una vetrina di partito e la realtà dei numeri.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione