Gaza, media: “Hamas ha chiesto modifiche al piano Trump su disarmo, esilio dei leader e ritiro dell’Idf”
Hamas avrebbe chiesto ai mediatori di apportare alcune modifiche al piano di Donald Trump per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Le richieste, riferisce il canale saudita Al-Sharq, riguardano le clausole relative al disarmo, l’esilio della leadership e la necessità di ottenere garanzie per un ritiro completo delle forze israeliane. Una fonte ha detto all’emittente che ieri si sono tenuti a Doha incontri con rappresentanti di Qatar, Egitto e Turchia, che “hanno incoraggiato Hamas ad accettare la proposta. Hamas ha chiarito che sono necessarie garanzie internazionali. Servono 2-3 giorni per definire la sua posizione”.
Sono ore concitate attorno al dossier. Ieri un alto funzionario del gruppo aveva riferito alla Bbc che l’organizzazione era orientata a respingere il piano. Per il funzionario, la proposta di Trump “serve solo gli interessi di Israele” e “ignora quelli del popolo palestinese”. La fonte aveva aggiunto che il gruppo si oppone a diverse disposizioni chiave del piano. Tra queste, la richiesta di disarmo del gruppo e l’intervento di una cosiddetta Forza Internazionale di Stabilizzazione per prendere il controllo di Gaza: mentre Hamas se ne va e le forze armate israeliane non si ritirano. Inoltre il gruppo si potrebbe opporre alla richiesta di rilascio di tutti i 48 ostaggi detenuti entro le prime 72 ore dall’adozione dell’accordo.
Mentre il mondo tiene il fiato sospeso osservando l’avvicinamento della Flotilla alle coste di Gaza, nella Striscia la popolazione palestinese continua a essere massacrata. Come riportato da alcuni media locali, sono almeno 61 le persone uccise oggi. Le Israel Defense Forces hanno avvisato la popolazione che la strada costiera Rashid è stata chiusa in direzione nord verso la città a partire da mezzogiorno (le 11 ore italiane). Gli spostamenti verso sud, al contrario, saranno consentiti e continueranno senza l’ispezione dell’esercito. Secondo le stime israeliane, oltre 800mila persone hanno già lasciato la città più grande della Striscia, sotto i pesanti bombardamenti israeliani.
Mercoledì Israele ha attaccato un’altra scuola: due missili hanno colpito l’istituto di al-Falah, trasformata in un rifugio per centinaia di sfollati nel quartiere di Zeitoun, a est di Gaza City, dove Tel Aviv ha esteso la sua invasione di terra. Mentre le squadre della Protezione civile palestinese si precipitavano sul posto, un altro attacco ha ferito gravemente molti di loro. I continui bombardamenti stanno continuando a radere al suolo il più grande centro urbano del territorio, costringendo i palestinesi a fuggire verso un destino sconosciuto a sud, spesso presi di mira durante le evacuazioni.