Il mondo FQ

Diritti

Ultimo aggiornamento: 12:03 del 30 Settembre

Agricoltura, lo studio che racconta le cooperative nate da migranti: “L’alternativa che combatte caporalato e sfruttamento”

I dettagli del dossier MigreRETE
Icona dei commenti Commenti
“Questa è una ricerca, forse la prima in Italia, che individua una serie di esperienze nel solco dell’agroecologia, gestite e fondate da persone migranti.” Descrive così, Giulio Iocco, ricercatore di ReOrient-Fair Watch, il dossier MigreRETE, studio che raggruppa le cooperative e imprese sociali, nate in Italia da migranti e braccianti dal 2010 in poi e che hanno come obiettivo la produzione di cibo biologico in un contesto di lavoro legale e dignitoso. “Partendo da 25/30 realtà – continua Iocco – abbiamo creato una mappa. La cosa interessante è che guardandola si vede subito che le esperienze più significative si trovano nei luoghi dove è concentrato lo sfruttamento del lavoro migrante.”
Si va da Barikamà, la cooperativa sociale nata nel 2014, creata da migranti arrivati a Roma dopo la rivolta di Rosarno del 2010, che produce yogurt biologico, frutta e verdura, a Cambalache Aps Bee My Job, l’associazione che ad Alessandria è passata dalla gestione dei CAS all’impegno nell’apicoltura sociale o ancora a Dokulaa, nata poco dopo la pandemia, che a Catania si è concentrata su un’agricoltura ispirata ai principi della permacultura.
L’obiettivo della ricerca è quello di sostenere e valorizzare queste aziende agroalimentari, facendole conoscere ai cittadini e ai gruppi di acquisto solidale, i GAS, gruppi spontanei di persone che insieme comprano prodotti da piccole aziende ecosostenibili. “Portare avanti realtà come queste significa aprire una strada per rispondere al tema dello sfruttamento che continua a coinvolgere oltre 230 mila persone – spiega Riccardo Troisi, ricercatore e presidente di ReOrient-Fair Watch – queste esperienze hanno bisogno di un sostegno pubblico, spesso hanno difficoltà a trovare la terra e avrebbero bisogno di credito per comprare i macchinari.” Il dossier è stato presentato durate il Festival Multi, un appuntamento di quattro giorni a piazza Vittorio a Roma (dal 25 al 28 settembre), in cui a dibattiti e presentazioni di libri si unisce cibo proveniente da diverse parti del mondo.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione