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Padre 91enne e figlio disabile sfrattati a Milano: “L’edificio è stato venduto e ora ci cacciano”

Vivono nell'appartamento in affitto dal 1958, senza aver mai saltato un pagamento. Ora lo sfratto esecutivo. "Nessuno ci fa un contratto e per le case popolari abbiamo l'Isee troppo alto"
Padre 91enne e figlio disabile sfrattati a Milano: “L’edificio è stato venduto e ora ci cacciano”
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Giuseppe Meneghello, 91 anni, e suo figlio Nicola, 57enne riconosciuto invalido al 100% per una grave forma di schizofrenia diagnosticata a 22 anni, affittano lo stesso appartamento a Milano dal 1958. Ottanta metri quadri in zona Risorgimento: 1400 euro al mese. Ora devono lasciarlo. Il palazzo è stato acquistato da nuovi proprietari che lo stanno svuotando. Il loro sfratto è esecutivo e non sono previste ulteriori proroghe.

La loro storia è raccontata sulle pagine del Corriere. Giuseppe, restauratore in pensione e vedovo da undici anni, non ha mai accumulato ritardi nel pagamento dell’affitto. Nonostante questo, la ricerca di una nuova sistemazione si è rivelata impossibile. La loro domanda per l’edilizia popolare è stata respinta a causa di un Isee superiore ai 16mila euro. I servizi sociali comunali non possono intervenire e nel settore privato le richieste si arenano quando i proprietari vengono a conoscenza dell’età avanzata del pensionato. Nonché della disabilità del figlio, la cui condizione è controllata con il supporto del Centro Psico-Sociale.

“Evidentemente, non vogliono assumersi questa responsabilità”, commenta Giuseppe, che dedica le sue giornate alla cura di Nicola e della loro cagnolina Sticky. Oltre all’immediato problema abitativo, Giuseppe affronta una questione di lungo periodo: la futura sistemazione di Nicola quando lui non potrà più assisterlo. Lo sfratto rende questo scenario più urgente e concreto.

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