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C’era un drone della guardia costiera greca sopra le barche della Sumud Flotilla, la notte dell’attacco. Ecco il tracciato

Si tratta di un mezzo di fabbricazione israeliana, Atene lo utilizza per potenziare la sicurezza dei confini
C’era un drone della guardia costiera greca sopra le barche della Sumud Flotilla, la notte dell’attacco. Ecco il tracciato
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Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre, mentre alcune barche della Global Sumud Flotilla venivano attaccate da ordigni assordanti e incendiari non meglio identificati, a un chilometro di altezza sopra le vele della flotta di attivisti filopalestinesi volava un drone della Guardia Costiera Greca.

Il tracciamento è disponibile sul servizio online Flitghtradar24, e mostra, a partire da circa mezzanotte ora italiana, un aereo senza pilota registrato col codice UC-02 seguire un tragitto geometrico di ricognizione sopra un punto al largo delle coste di Creta, visibilmente . È l’unico aereo, salvo due velivoli di compagnie commerciali, in volo in quell’area, a quell’ora. Compare nel tracciato di Flightradar solo a un certo punto, mentre già è in volo sopra il mare (la partenza non è risultata tracciabile). Sono intorno alle 23 ora italiana, e il drone resta nell’area dove presumibilmente è avvenuto l’attacco diverse ore, prima di muoversi verso Creta.

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Le testimonianze degli attivisti e dei giornalisti, come il collega Alessandro Mantovani inviato per il Fatto Quotidiano sulla barca Otaria, hanno raccontato di droni di piccole dimensioni che volavano a quota molto più bassa. È improbabile che il drone della Guardia costiera greca sia coinvolto nell’attacco, per cui la Global Sumud Flotilla accusa Israele, ma è molto probabile invece che abbia visto qualcosa. Il Fatto ha contattato le autorità costiere greche senza ottenere immediata risposta.

È una rilevante casualità il fatto che il drone greco sia di fabbricazione israeliana: un Heron, modello di Uav prodotto da una delle più note aziende militari israeliane, la Israeli Aviation Industries (Iai). Ha un’apertura alare di circa 16,6 metri e una lunghezza è di circa 8,5 metri, ed è uno dei prodotti più usati per la sorveglianza in ambito militare e sicurezza dei confini. La Guardia costiera greca ha introdotto gli Heron nella sua flotta di ricognitori prendendone in leasing tre esemplari nel 2020, e sottoscrivendo poi un contratto dal 2022.

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