Tre allestimenti, prezzi che con gli incentivi partono da 18.500 euro e un pacchetto di 11 sistemi di assistenza per una compatta che punta alla “riconquista”
Torna in Italia l’auto sinonimo di Nissan, la Micra. Torna, ma in versione esclusivamente elettrica e su una piattaforma già rodata sulla quale il partner europeo dell’Alleanza franco nipponica ha sviluppato la R5 e-Tech. Grazie agli incentivi, nella sua variante base – la Engage con batteria da 40 kWh e motore da 120 Cv – costa 18.500 euro (29.500 di listino con 317 km di autonomia), più della “sorella” transalpina, il cui entry level si ferma tuttavia a 95 Cv di potenza. Almeno sul fronte delle prestazioni Nissan e Renault provano a non andare allo “scontro diretto”.
L’architettura della nuova Micra è la Ampr Small: l’avvio della commercializzazione della sesta generazione è già stato fissato per febbraio, con prove per gli automobilisti interessati già in marzo, quando ci si potrà verosimilmente mettere al volante anche della rinnovata Leaf.
Micra ha bisogno dell’Italia e Nissan Italia ha bisogno della Micra: in quarant’anni il modello è stato venduto in sei milioni di esemplari a livello globale, il 10% dei quali nel Belpaese, ma solo dal 1993 in poi, perché è arrivata due lustri dopo. Sul totale delle immatricolazioni italiane della casa di Yokohama, Micra ha inciso per il 42%. E malgrado manchi dal 2022 il suo nome ha ancora un richiamo forte: il 97%, contro il 98% della Qashqai.
Forse un po’ meno sbarazzina rispetto alla R5, ma altrettanto ben impostata su strada e con prestazioni interessanti (tipo lo spunto da 0 a 100 all’ora di 8” o i 416 chilometri di autonomia massima con una singola carica, più della “sorella” in virtù di un’aerodinamica più evoluta), la Nissan Micra si fa apprezzare per il sostanziale comfort dell’abitacolo. E per la sua efficienza: dopo quasi 160 chilometri al volante, praticamente tutti percorsi nel pieno rispetto dei limiti di velocità dei Paesi Bassi, il computer di bordo ha rilevato consumi di 13.4 kWh/100 km contro i 14.7 dichiarati della variante top di gamma.
Oltre che con il motore da 120 Cv (225 Nm di coppia) e la batteria da 40 kWh (237 kg di peso), la vettura è disponibile anche con l’unità da 150 (245 Nm) e l’accumulatore da 52 (297 kg), quello che vale i 416 km di autonomia (la versione del test drive). La velocità massima è sempre di 150 km/h. Gli allestimenti sono tre: Engage, Advance e Evolve con un prezzo che, accessori esclusi, arriva a 36.400 (25.400 con l’incentivo).
A bordo c’è spazio sia in basso (per le gambe) sia in alto (per la testa) sia dietro, con un bagagliaio la cui capienza oscilla fra i 326 e i 1.106 litri. Funzionale la plancia con due schermi piuttosto ergonomici: buona anche la visibilità anteriore, un po’ meno quella posteriore per effetto della forma del lunotto, ma ormai è una caratteristica condivisa da molte auto.
La batteria si può ricaricare in mezz’ora dal 15 all’80% e chi sta al volante può optare per tre livelli di intensità di rigenerazione della frenata al quale si somma la funzione “one-pedal”, che arresta anche in veicolo. Le modalità di guida sono quattro: alle convenzionali eco, comfort e sport si aggiunge la perso che consente di settare individualmente alcuni parametri.
In lunghezza, la Nissan Micra supera i 3,97 metri (qualche centimetro in più rispetto alla R5), mentre in altezza resta sotto il metro e mezzo senza compromettere l’abitabilità interna. I cerchi sono esclusivamente da 18”, mentre le combinazioni di colori sono 14, incluse le soluzioni bitono. Anche sul fronte della sicurezza, l’auto ha molto da offrire: il solo ProPilot assist include 11 sistemi di assistenza. In qualche modo, grazie al suo ancora elevato tasso di notorietà, la nuova Micra è una macchina di “ri-conquista”. Nonostante la situazione i segnali, fanno sapere da Nissan Italia, sono incoraggianti: tra gennaio e agosto i volumi delle elettriche nel segmento B, quello della Micra, sono lievitati del 350% e le stime indicano una crescita anche per il 2026.