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Usa, Trump: “Paracetamolo in gravidanza è causa di autismo”. Proteste degli scienziati: “Non dimostrato”

Il presidente Usa: "Non assumete il farmaco se incinta". Per il segretario alla Salute Robert Kennedy Jr, "l’acido folinico è una cura per l’autismo". Critiche dalla comunità scientifica
Usa, Trump: “Paracetamolo in gravidanza è causa di autismo”. Proteste degli scienziati: “Non dimostrato”
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Assumere paracetamolo durante la gravidanza può causare autismo. È questa la nuova tesi di Donald Trump che ha provocato immediate proteste da parte di medici e scienziati. Il presidente Usa ha, infatti, fortemente sconsigliato alle donne in gravidanza di assumere paracetamolo affermando che il farmaco è “probabilmente associato a un rischio notevolmente aumentato di autismo“. “Non assumetelo“, ha ribadito Trump durante un evento alla Casa Bianca dedicato all’autismo, annunciando che la Food and Drug Administration statunitense informerà i medici del rischio. Al fianco di Trump in conferenza stampa, il suo segretario alla Salute noto per posizioni novax, Robert Kennedy Jr, ha invece raccomandato l’uso dell’acido folinico o Leucovorin come terapia per l’autismo citando “studi su oltre 40 pazienti, tra cui adulti e pazienti pediatrici”.

Secondo Trump, le donne incinte non dovrebbero assumere paracetamolo, venduto negli Usa con il marchio Tylenol, “a meno che non sia strettamente necessario. Ad esempio, in caso di febbre estremamente alta che si ritiene di non poter sopportare”. Eppure il Tylenol viene considerato l’unico farmaco da banco sicuro per il dolore o la febbre nelle donne in gravidanza. Altri comuni antidolorifici, come l’ibuprofene o l’aspirina a dosaggio regolare, possono aumentare il rischio di gravi complicazioni durante la gravidanza. Anche non curare la febbre può essere pericoloso sia per il feto che per la donna incinta. Gli esperti affermano che l’autismo è causato da molteplici fattori e che la scienza non ha ancora stabilito una correlazione tra l’uso di Tylenol durante la gravidanza e l’autismo.

Trump ha inoltre sollecitato importanti modifiche al programma vaccinale di routine somministrato ai neonati, insistendo sul fatto che non c’è “nessun motivo” per vaccinare i neonati contro l’epatite B. “Direi di aspettare che il bambino abbia 12 anni e sia formato”, ha affermato il presidente Usa andando contro l’ampio consenso medico secondo cui il modo migliore per prevenire la trasmissione della malattia, che può causare danni al fegato e il cancro, è vaccinare i neonati.

Sulle dichiarazioni del tycoon è intervenuto l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. “Quando la politica entra a mani basse nel dibattito scientifico può solo fare danni. Oltre a parlare del paracetamolo assunto in gravidanza come possibile causa dell’autismo, Trump si è anche spinto a glorificare l’uso di un farmaco, il Leucovorin (acido folinico), come cura”, sostiene Lopalco all’Adnkronos. Entrambe le questioni – paracentamolo e Leucovorin – “sono dibattute in campo scientifico, con la prudenza opportuna, come conviene trattandosi di evidenze deboli e risultati preliminari. La politicizzazione di questo dibattito, ora, creerà solo confusione. Una confusione che, inevitabilmente, condizionerà la vita e le prospettive di benessere delle persone nello spettro autistico”, conclude Lopalco.

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