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Serbia, maxi parata con oltre 10mila militari voluta dal presidente Vucic: “Dimostrazione di forza”

La manifestazione, svolta a Belgrado, è stata organizzata per dimostrare il potenziamento delle forze armate serbe. Critiche dalle opposizioni: "Sperpero inutile di risorse"
Serbia, maxi parata con oltre 10mila militari voluta dal presidente Vucic: “Dimostrazione di forza”
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Oltre 10mila militari, 2.500 armamenti, più di 600 mezzi militari. Sono i numeri della maxi parata militare serba che oggi 20 settembre si è svolta a Belgrado. Voluta dal presidente Aleksandar Vucic per dimostrare il potenziamento delle forze armate della Serbia, è durata circa due ore ed è stata trasmessa in diretta dalla tv pubblica Rts. Alla parata, intitolata “La forza dell’unità”, sono stati messi in mostra anche 70 velivoli tra caccia bombardieri ed elicotteri, e 20 unità della flottiglia fluviale. Viene descritta dai funzionari serbi come la più grande dimostrazione di forza militare della storia del Paese, ma non sono mancate dure critiche. Le forze di opposizione e il movimento di protesta degli studenti hanno denunciato l’assenza dell’unità all’interno del Paese proclamata da Vucic, come dimostrano le tensioni e le numerose manifestazioni anti-corruzione dei mesi scorsi. I gruppi d’opposizione definiscono inoltre la parata come un inutile sperpero di fondi statali, con gravi danni all’asfalto delle strade interessate dalla sfilata.

Secondo Vucic, la parata di oggi sottolinea la capacità della Serbia di difendere la propria indipendenza e sovranità contro qualsiasi aggressore esterno. “Noi non intendiamo attaccare nessuno. Noi vogliamo la pace e vogliamo solo preservare la pace, ma la pace non la possiamo difendere se siamo deboli”, ha affermato Vucic. “La stabilità, la sicurezza e la pace non si possono garantire con la debolezza, ma con la forza, per questo alla parata è stato dato il titolo con due parole – forza e unità”. “Vogliamo mostrare ai cittadini che possono dormire tranquilli, e che questo è un Paese stabile”, ha aggiunto il presidente. Vucic nelle ultime settimane aveva fortemente attaccato gli accordi militari conclusi di recente dai Paesi vicini Croazia, Slovenia (entrambi membri Nato, a differenza della Serbia) e Kosovo.

La parata è stata l’iniziativa conclusiva per la “Giornata dell’unità, della libertà e della bandiera nazionale”, celebrata in Serbia nel ricordo del 15 settembre 1918 quando l’esercito serbo fece breccia nel fronte di Salonicco ponendo le basi per la fine della prima guerra mondiale. Aperta da una sfilata in cui è stata mostrata una bandiera tricolore serba lunga 300 metri, l’iniziativa si è conclusa con il lancio dimostrativo di alcuni paracadutisti con la bandiera nazionale e dell’esercito. E con il volo di alcuni caccia francesi Rafale. Hanno assistito all’evento con il presidente Vucic, il premier Djuro Macut con i componenti del governo al completo, i vertici militari e il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik. Tra gli ospiti stranieri, il presidente degli Emirati arabi uniti, sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, una delegazione del Bahrein, il ministro della difesa ungherese, rappresentanti militari di Francia, Cina, Usa e Cipro.

Il 3 settembre Vucic aveva partecipato alla parata militare a Pechino in occasione dell’80esimo anniversario della vittoria della Cina sul Giappone nella seconda guerra mondiale. Nell’incontro tra Xi Jinping e il presidente serbo, i due leader hanno definito “amicizia di ferro” quella tra i due Paesi e hanno riferito che intendono ulteriormente rafforzare la collaborazione in tutti i campi, in particolare quello economico e commerciale.

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