Gaza, Schlein a Meloni: “In Parlamento o niente lavori d’Aula”. Donzelli: “Sciacallaggio per tre voti”
“Abbiamo interrotto ieri i lavori del Parlamento per chiedere al governo, insieme alle altre opposizioni, una comunicazione della presidente del Consiglio Meloni che, ricordo, è in partenza per New York senza che questo Parlamento e l’Italia sappiano ancora che cosa andrà a fare, che cosa andrà a dire”. Lo ha dichiarato ieri, giovedì 18 settembre, la segretaria dem Elly Schlein in Transatlantico. E ha rilanciato l’indomani a Bologna, dalla mobilitazione per il cessate il fuoco a Gaza indetta dalla Cgil: “Siamo pronti ad andare avanti a bloccare i lavori d’Aula finché Meloni non verrà a rispondere sugli impegni che l’Italia assume rispetto alla posizione che sta tenendo a Bruxelles sulle sanzioni e a New York sul riconoscimento dello Stato di Palestina: il Parlamento è la sede dove discutere e votare su quegli impegni”. “Quello che chiediamo noi — ha aggiunto Schlein in serata dal Festival di Open a Parma —, è di avere delle sanzioni per il governo israeliano e di interrompere quel memorandum di collaborazione militare che ancora sussiste tra il governo italiano e quello israeliano”.
A rispondere a distanza è il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami: “Le parole di Elly Schlein, di bloccare il Parlamento, confermano che per la sinistra Gaza è soltanto una bandierina, un’occasione per attaccare il governo Meloni”. E anche il responsabile organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli: “Non è democratico bloccare il Parlamento in Italia facendo credere che quello che succede a Gaza è colpa del governo Meloni. Io lo reputo fuori dai limiti della decenza del rapporto politico. E poi siamo noi gli antidemocratici? Non dovete sciacallare sopra” quello che sta accadendo a Gaza “per provare a prendere tre voti, porca miseria! Abbiate rispetto di quelle donne e di quei bambini, di quei civili. Proprio perché è un massacro bisogna avere rispetto di quello che accade e non farci una campagna elettorale permanente sopra”. Donzelli ha parlato a ‘Fenix’, la festa di Gioventù nazionale in corso a Roma, nel corso del dibattito col presidente del Pd, Stefano Bonaccini, al quale si è rivolta una spettatrice dalla platea: “Tu dovresti lasciare la Schlein e venire con noi”. “State sbagliando su Gaza — ha spiegato Bonaccini —, il governo riconosca lo stato di Palestina e dica che non deve più andare nessun arma verso Israele, sostenga Von der Leyen nel sospendere l’atto di associazione con Israele e mettere le sanzioni economiche”.
Senza comunicazioni, avevano già chiarito giovedì Pd, M5s, Avs, Iv, Azione e +Europa al presidente della Camera Lorenzo Fontana, “non riprenderemo i lavori dell’aula”. “Confidiamo che il presidente, quando riprenderanno i lavori martedì — oggi si sospendono qui — sia in grado di darci un orario e una data certa sulle comunicazioni, ci auguriamo quelle della presidente del Consiglio, che consentano al Parlamento di fare un dibattito e di esprimere una posizione netta e chiara sulle sanzioni e sulle decisioni che si prenderanno alle Nazioni Unite”, aveva detto ieri la capogruppo Pd Chiara Braga al termine del colloquio delle opposizioni con il presidente della CameraFontana. “Abbiamo risparmiato al Governo un’ipocrisia infinita. Avremmo dovuto votare la giornata di S. Francesco. Martedì speriamo di ricominciare da Gaza, il Paese e i cittadini vogliono sapere”, sottolinea il capogruppo M5S Riccardo Ricciardi. “Il nostro atteggiamento dipenderà dalla conferma di aver ottenuto quello che abbiamo chiesto, cioè comunicazioni del Governo, perché con una semplice informativa noi non prendiamo la parola; con le comunicazioni, invece, abbiamo la possibilità di interloquire con il Governo e di dire la nostra”, ha insistito la capogruppo di Avs Luana Zanella.