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Migranti, Nave Libra regalata all’Albania. Grimaldi (Avs): “1,6 milioni solo per il cambio bandiera”. Mef: “Obsoleta”

"Un pattugliatore militare, operativo per almeno 15 anni, donato con fondi pubblici a chi dovrà sorvegliare e respingere persone in cerca di protezione", attacca Marco Grimaldi
Migranti, Nave Libra regalata all’Albania. Grimaldi (Avs): “1,6 milioni solo per il cambio bandiera”. Mef: “Obsoleta”
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Come stabilito con l’accordo del 2023 sui centri per migranti, all’Albania abbiamo regalato anche la Nave Libra, un pattugliatore della Marina Militare italiana utilizzato proprio per portare qualche decina di egiziani e bangladesi nelle strutture di Shengjin e Gjader, prima che i rinvii alla Corte di giustizia europea bloccassero i piani del governo costringendolo a ripiegare sulla funzione di centro per il rimpatrio, trasferendo lì chi era già trattenuto in Italia. A proposito di sprechi, anche sulla cessione della Libra le opposizioni hanno voluto vederci chiaro. Lo scorso luglio, in commissione Bilancio alla Camera, i parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 stelle Marco Grimaldi e Gianmauro Dell’Olio avevano chiesto chiarimenti sullo schema di decreto ministeriale in esame e sui relativi costi. “Solo grazie alla nostra pressione il governo ha finalmente pubblicato le cifre. E sono scandalose: il solo reflagging, ovvero il cambio di bandiera della, è costato all’Italia 1,6 milioni di euro”, è il commento del deputato di AVS.

Nelle risposte ai parlamentari, il ministero dell’Economia ha prima difeso le ragioni della cessione, parlando di “importanti ripercussioni strategiche, operative e diplomatiche”, tra cui il rafforzamento della cooperazione per la sicurezza marittima, “con la speranza di consolidare la collaborazione esistente in materia di sorveglianza, ricerca e soccorso, protezione ambientale e altre aree di interesse comune nel Mar Mediterraneo e nell’Adriatico. Infine il “supporto alla postura nazionale nei Balcani Occidentali” e il “consolidamento della fiducia reciproca tra Roma e Tirana”. Quanto ai costi, il Mef premette che la Libra è stata posta in “posizione amministrativa di Riserva” a partire “dal 1° maggio 2025 in quanto obsoleta per cause tecniche, non più al passo con le moderne esigenze operative della Marina”. Nel dettaglio, “i costi del reflagging ammontano a circa 1,6 milioni di euro, attinti dal bilancio del Ministero della Difesa per attività di Defence Capacity Building”.

Il governo assicura che “il valore residuo dell’unità navale è stimato in circa 3,8 milioni di euro”. Dell’Olio, associandosi alle considerazioni di Grimaldi, ha chiesto dettagli sui materiali annessi alla nave, “seppure obsoleta”, per verificarne il valore economico. Il Mef ha precisato che si tratta di dotazioni di bordo non classificate, per la gran parte coeve alla nave, destinate a garantirne il funzionamento. E sebbene il loro valore inventariale si attesti intorno al milione di euro, sono tecnologicamente obsolete e con valore commerciale “pressoché nullo”, aggiungendo che la Marina dovrebbe sostenere costi ben più alti per l’eventuale dismissione. Come rottame, è scritto infine, la nave potrebbe valere tra i 70 mila e i 100 mila euro solo se accorpata ad altre unità, mentre la sua demolizione comporterebbe oneri tra i 200 e i 250 mila euro per l’Italia.

Grimaldi, commentando le risposte ottenute, ha invece criticato l’operazione, definendola “indegna di una democrazia”. “Un pattugliatore militare, armato e operativo per almeno 15 anni, donato con fondi pubblici per rafforzare una marina che dovrà sorvegliare e respingere persone in cerca di protezione”, ha dichiarato. Aggiungendo che il “regalo milionario” si somma alle cifre spropositate dei CPR extraterritoriali. Non è un patto tra alleati, è l’Europa che paga per non vedere, è l’Italia che baratta i diritti con il controllo e l’esternalizzazione delle frontiere. Un progetto illegittimo e disumano”.

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