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Garlasco – Otto impronte parziali sui resti della colazione, nuovo round dell’incidente probatorio

La giudice ha conferito l’incarico al dattiloscopista Domenico Marchigiani. Arrestato Flavius Savu, condannato per estorsione. L'uomo in una intervista ha sostenuto un collegamento tra presunti festini al santuario della Bozzola e il delitto. Ipotesi già definita "suggestiva"
Garlasco – Otto impronte parziali sui resti della colazione, nuovo round dell’incidente probatorio
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Lo scorso giugno le prime analisi sui resti della colazione consumata prima di morire da Chiara Poggi, era emerso che le uniche tracce erano quelle della vittima e dell’allora fidanzato Alberto Stasi. Oggi è iniziato negli uffici del gabinetto regionale di Polizia scientifica all’interno della Questura di Milano un nuovo round dell’incidente probatorio, disposto dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito della nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio. Otto impronte parziali sono state rilevate. Sei tracce dattiloscopiche – è stato riferito da consulenti e avvocati al termine dei lavori dell’incidente probatorio alla questura di Milano – sono state repertate sul sacchetto dei cereali consumati da Chiara Poggi la mattina del 13 agosto 2007. Altre due sul sacchetto della spazzatura. Nessuna impronta è stata rilevata invece sul sacchetto dei biscotti e sulla confezione di Estathè.

I nuovi test

La giudice lo scorso 23 luglio aveva conferito l’incarico al dattiloscopista Domenico Marchigiani per l’esaltazione delle impronte sulla spazzatura trovata nella villetta della famiglia Poggi, già analizzata nei mesi scorsi dalla perita genetista Denise Albani. “Andremo alla ricerca delle impronte latenti ma io credo che, se mai troveremo delle impronte, saranno corrispondenti a quelle dei Dna già rinvenuti. Quindi non la vedo una giornata così importante” aveva ammesso entrando in Questura Giada Bocellari, la legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni.

Consulenti e avvocati

Concorde Luciano Garofano, l’ex generale dei Ris oggi consulente dell’indagato. “Visti i risultati che abbiamo ottenuto attraverso l’analisi del Dna sul contenuto della spazzatura, siamo fiduciosi che non ci sia nulla riconducibile ad Andrea Sempio. Non so ovviamente che cosa uscirà, però sono abbastanza sicura, anzi totalmente sicura, che non potrà uscire niente a discapito del nostro assistito che, ripeto, è innocente”, ha ribadito l’avvocato Angela Taccia, difensore del 37enne amico del fratello della vittima

I rifiuti da analizzare

Il perito del giudice, Domenico Marchegiani, e i consulenti di accusa, difese e parte civile, si sono dati appuntamento negli uffici della Questura di Milano per l’accertamento irripetibile. Il primo step da affrontare era decidere quale tecnica usare per esaltare le impronte latenti, quelle non visibili, sulla etichetta arancione sul bricchetto di Estathè, su una confezione di biscotti, su un sacchettino con dentro i cereali e sul sacchetto contenente la stessa pattumiera.

“Stasi guarda al futuro”

“Alberto vive come ha vissuto i mesi scorsi, cioè sostanzialmente con distacco – dice Bocellari rispondendo a chi le chiedeva come il 42enne stia vivendo la nuova inchiesta – Guarda al suo futuro e non ha in questo momento particolare interesse a seguire la vicenda e infatti non la sta seguendo”, ha riferito l’avvocato Bocellari, invitando tutti “al rispetto per le persone coinvolte, anche Andrea Sempio, in una vicenda che è una tragedia”. Quanto agli sviluppi dell’inchiesta, al di là dell’incidente probatorio con l’esaltazione delle impronte latenti sulla spazzatura repertata 18 anni fa nella villetta della famiglia Poggi, “ci sono altre cose ben più importanti. Sarà importante vedere cosa ha fatto la Procura di Pavia in questi mesi e cosa farà nei mesi prossimi”, ha detto la legale di Stasi. L’indagine “è ancora lunga e molto complicata, io invito sempre alla prudenza in un senso e nell’altro. Non mi piacciono le suggestioni”.

“Sempio rassegnato e tranquillo”

“Andrea Sempio è rassegnato e tranquillo, sempre per quello che può essere ovviamente, però dice ‘tutto quello che devono accertare che lo accertino” – spiega Così Angela Taccia, legale di Andrea Sempi – Anche lui ovviamente come potete immaginare è abbastanza stufo di tutte queste indagini, più che altro su di lui, sa che non c’entra niente ed è dispiaciuto per i genitori. Si è parlato tanto di Ignoto 3 quest’estate e poi in realtà la risposta è stata una contaminazione. Infatti l’avevamo detto: ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Oggi verranno anche calendarizzate altre date importanti, come la rilettura di quei dati sulle unghie di Chiara”.

Un arresto per l’inchiesta sui fotoricatti

Intanto è finita la latitanza di Flavius Savu, il romeno condannato in via definitiva a 5 anni di carcere con l’accusa di estorsione nei confronti dell’ex rettore e dell’ex vicerettore della Madonna della Bozzola, il santuario che si trova a Garlasco e che è passato alla ribalta delle cronache per alcune ipotesi suggestive legate all’omicidio di Chiara Poggi., Savu, 43 anni, è stato rintracciato e bloccato in Svizzera. Come ha riferito l’avvocato Roberto Grittini, l’uomo dovrà espiare circa 4 anni calcolando che ha un pre-sofferto cautelare di poco meno di un anno, periodo trascorso agli arresti prima di far perdere le sue tracce.

Quando rientrerà in Italia, potrebbe essere interrogato dai pm di Pavia nella nuova indagine e ciò perché, da latitante, in una intervista in tv, ha sostenuto un collegamento tra presunti festini al santuario e il delitto di Chiara. Una pista a cui non è mai stato trovato alcun riscontro e definita “suggestiva” dagli inquirenti.

Una pista che si ricollega, in qualche modo, alla ricostruzione operata dalla magistratura cha ha giudicato Savu. Con un complice, pure lui romeno, si era fatto consegnare ripetutamente ingenti somme di denaro da don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, all’epoca guide del santuario, minacciandoli altrimenti di diffondere, anche attraverso trasmissioni televisive, registrazioni audio e video dei loro incontri a sfondo sessuale. Nei mesi scorsi, poi, gli atti dell’inchiesta sul ricatto orchestrato ai danni dei due religiosi sono stati acquisiti dai pubblici ministeri pavesi. Un atto, il loro, dovuto ad alcune interviste di Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, che ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara su fatti a luci rosse avvenuti al santuario, a cui si sono aggiunte le dichiarazioni simili rese in collegamento tv da Savu e un memoriale dello stesso tenore consegnato da suo nipote, in carcere per omicidio, ai suoi difensori.

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