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Gaza, la Commissione Ue scarica Ribera: “La posizione della vicepresidente sul genocidio non è la nostra”

Ieri, durante l'inaugurazione dell'anno Scuola di affari internazionali Science Po a Parigi, la politica spagnola aveva detto: "Il genocidio a Gaza mette in luce il fallimento dell’Europa"
Gaza, la Commissione Ue scarica Ribera: “La posizione della vicepresidente sul genocidio non è la nostra”
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La Commissione europea prende le distanze da Teresa Ribera sul tema del genocidio nella Striscia di Gaza. “No”, quando la vicepresidente esecutiva ha parlato di genocidio a Gaza non parlava a nome della Commissione, “quella non è la posizione della Commissione”. Lo ha detto il portavoce capo dell’esecutivo comunitario Paula Pinho nel briefing quotidiano con la stampa. “Non spetta alla Commissione giudicare su tale questione e definizione ma spetta ai tribunali e non c’è stata alcuna decisione del Collegio su questo specifico argomento. Questo è quello che posso dire”, ha rimarcato la portavoce. “Stabilire se siano stati commessi crimini internazionali, incluso il genocidio, è di competenza dei tribunali nazionali così come dei tribunali internazionali e sapete quali possono avere giurisdizione e la qualificazione giuridica di tale atto, richiede un’adeguata determinazione”, ha aggiunto un altro portavoce, Anouar El Anouni.

Cosa aveva detto Ribera? Ieri, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno della Scuola di affari internazionali Science Po a Parigi, la vicepresidente – già ministra della Transizione ecologica e della sfida demografica nei governi Sánchez II e III dal 2020 al 2024 – aveva detto: “Il genocidio a Gaza mette in luce il fallimento dell’Europa nell’agire e nel parlare con una sola voce, nonostante le proteste si diffondano nelle città europee e 14 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano chiesto un cessate il fuoco immediato”. Con questa dichiarazione Ribera è stata il primo membro della Commissione a usare esplicitamente la parola “genocidio”. “Se non si tratta di genocidio, assomiglia molto alla definizione usata per esprimerne il significato”, aveva detto già a inizio agosto.

Israele ha condannato le dichiarazioni accusando Ribera di essere “portavoce della propaganda di Hamas“. “Condanniamo fermamente le accuse infondate della vicepresidente esecutiva della Commissione europea”, ha scritto su X il portavoce del ministro degli Esteri israeliano Oren Marmorstein. “Invece di ripetere a pappagallo la calunnia del ‘genocidio’ diffusa da Hamas, Ribera avrebbe dovuto chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi e la deposizione delle armi da parte di Hamas affinché la guerra potesse finire”, ha aggiunto.

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