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Semestre filtro a medicina, la protesta contro il Tg1: “Mostra solo le voci favorevoli alla riforma Bernini, ma per gli studenti la misura è un inganno”

Un video dimostra come il telegiornale abbia tagliato le testimonianze critiche. Più Europa, NumeroGiusto e Comitato Domani in Salute: "Le impressioni reali degli aspiranti camici bianchi parlano di ansia, incertezza e frustrazione"
Semestre filtro a medicina, la protesta contro il Tg1: “Mostra solo le voci favorevoli alla riforma Bernini, ma per gli studenti la misura è un inganno”
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“Le voci raccolte raccontano una verità semplice: il semestre filtro è vissuto come un inganno, non come una soluzione. Ma il Tg1 non ha mandato in onda le voci critiche”. Il post pubblicato su Instagram da Più Europa, NumeroGiusto e dal Comitato Domani in Salute alimenta le proteste contro la riforma della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, che ha rivoluzionato le modalità di accesso al corso di laurea in Medicina. Dopo le critiche arrivate dagli studenti in occasione dell’inizio dei corsi, il primo settembre, ora sono i comitati dei giovani medici ad attaccare la misura e, contestualmente, il Tg1.

Il telegiornale di Rai 1, infatti, è finito al centro di una controversia social dopo la pubblicazione di un video dal titolo “Quello che il Tg1 non ti ha fatto vedere”. Il post Instagram mostra uno spezzone di un servizio del Tg1, effettivamente andato in onda, nel quale sono state raccolte alcune voci di studenti favorevoli alla misura. A fianco a questo spezzone, però, il post fa vedere anche la parte scartata in sede di montaggio dalla Rai, dimostrando come il telegiornale abbia selezionato solo la parte indulgente verso la riforma Bernini, censurando le battute in cui veniva espressa disapprovazione. Nella parte tagliata una studentessa dice: “Sono angosciata da questa novità. Ho la sensazione che non ci siano le capacità per gestire una riforma di questo tipo. Non credo che faccia il bene degli studenti, non credo che faccia bene alla classe dei medici, credo che finisca solo per arricchire le strutture private che in questa maniera aumenteranno moltissimo l’afflusso degli studenti, spingendo le famiglie a tirare fuori somme di denaro importanti. Mi spaventa anche il fatto che tra sei mesi non so se rimarrò nella mia città o se mi dovrò spostare e cercare casa da un giorno all’altro in un’altra regione”.

Da qui l’accusa di Più Europa, NumeroGiusto e del Comitato Domani in Salute, espressa nel testo che accompagna il post social: “Ma cosa c’è davvero dietro al semestre filtro? Le impressioni reali degli studenti parlano chiaro: ansia, incertezza, frustrazione. Quali sono le impressioni reali, quelle che non trovate nei Tg e nelle conferenze stampa? Questa riforma non piace a nessuno: non agli studenti che la vivono, non ai medici e ai professori che la giudicano inutile, e nemmeno ai pazienti che continueranno a trovare reparti scoperti. Le voci raccolte raccontano una verità semplice: il semestre filtro è vissuto come un inganno, non come una soluzione”.

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