A luglio ancora su i lavoratori over 50 e gli occupati crescono solo tra gli uomini. Meloni esulta, le opposizioni attaccano
A luglio 2025, il tasso di disoccupazione in Italia cala al 6% (-0,3 punti), con la disoccupazione giovanile anch’essa in calo di 1,4 punti, al 18,7%. Lo comunica l’Istat, sottolineando inoltre che il numero di occupati, pari a 24,2 milioni, è in crescita rispetto al mese precedente. Ancora una volta ad aumentare sono gli occupati over 50 (+4,2%) mentre calano quelli tra 35 e 49 anni (-1,8%). Anche al netto della componente demografica, il buon andamento è trainato dai lavoratori ultracinquantenni, per i quali diminuisce anche il tasso di inattività che invece aumenta di 2,3 punti per i 15-34enni. Se si contano 10mila unità di dipendenti permanenti in più (16 milioni 448mila), salgono di 17mila quelli a termine (2 milioni 567mila), mentre diminuiscono gli autonomi (5 milioni 202mila). Francesco Seghezzi, presidente della fondazione Adapt, su X rileva che “l’aumento di occupati è composto unicamente da uomini (+49mila) mentre la componente femminile è in calo (-37mila). Colpisce come sui 12 mesi l’occupazione cresca quasi solo tra i maschi (+198mila) mentre le donne sono quasi invariate (+20mila)”.
Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di inattività crescono, raggiungendo il 62,8% e il 33,2%. L’aumento degli occupati coinvolge gli uomini, i dipendenti (permanenti e a termine), i 15-24enni e i 35-49enni; gli occupati diminuiscono invece tra le donne, gli autonomi e nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione sale al 62,8% (+0,1 punti). Nell’area dell’euro, a luglio 2025, il tasso di disoccupazione destagionalizzato è stato pari al 6,2%, in calo rispetto al 6,3% di giugno, riporta Eurostat. Nell’Ue è stato del 5,9%, dal 6% di giugno. Tra i singoli stati, valori più alti in Spagna (10,4%), Finlandia (9,5%) e Svezia (8,7%). Ai minimi Malta (2,7%), Repubblica Ceca (2,8%) e Polonia (3,1%). L’Italia, come indicato anche da Istat, è al 6%.
“Numeri incoraggianti – scrive sui social la premier Giorgia Meloni -, che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia”. E sintetizza così: “Secondo l’ultima rilevazione Istat, anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8% e quello di disoccupazione scende al 6%. Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato”. La ministra del Turismo Daniela Santanchè: “Mentre a sinistra aumentano le chiacchiere, il governo Meloni aumenta gli occupati”. “Numeri che sostanziano le scelte che abbiamo fatto: archiviare la stagione di bonus e assistenzialismi, puntando su crescita, formazione, merito. Ora proseguiamo su questa strada”, dichiara invece la deputata della Lega e vicepresidente della commissione Lavoro, Tiziana Nisini.
“Con il solito post acchiappa-like Giorgia Meloni continua a fare propaganda sui dati dell’occupazione. Ma leggendo con attenzione i numeri diffusi oggi dall’Istat si scopre che, a luglio, il tasso di inattività sale al 33,2% e crescono dello 0,7% i dipendenti precari, che ormai rappresentano oltre il 10% degli occupati”, ribatte invece in una nota il senatore e vicepresidente del M5S Mario Turco, coordinatore del Comitato economia, lavoro e impresa. Inoltre, aggiunge, “il presunto record di occupati è ‘drogato’ anche dalla stretta del governo sulle uscite anticipate dal lavoro: secondo gli ultimi dati Inps, nel 2024 le uscite flessibili si sono dimezzate rispetto all’anno precedente, con il crollo di Quota 103 e Opzione donna. La premier smetta una volta per tutte di festeggiare la falsa occupazione e di gettare fumo negli occhi degli italiani”. All’attacco anche la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva: “Meloni si accorge dell’esistenza dell’Istat a giorni alterni. Due giorni fa neanche una parola sul carrello della spesa, salito del 3,5%, e sul pil stagnante. Oggi, invece, sul lavoro arriva l’autocelebrazione social. Meloni fa il gioco delle tre carte: seleziona i dati, dimenticando quelli negativi”. Ancora: “Gli italiani fanno sempre più fatica a fare la spesa e a prenotare un’analisi per malattie anche gravi. Ma di tutto questo Meloni non si occupa”.