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Il neonazi diventato trans per scontare la pena nel carcere femminile è in fuga: la beffa di Marla-Svenja Liebich

Venerdì 29 agosto non si è presentata al carcere di Halle e sul suo profilo X ha postato un'immagino in cui allude a una sua fuga in Russia
Il neonazi diventato trans per scontare la pena nel carcere femminile è in fuga: la beffa di Marla-Svenja Liebich
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Doveva fare ingresso nel carcere di Halle, precisamente nella sua ala femminile, venerdì 29 agosto. Ma l’estremista di destra Marla-Svenja Liebich, condannata a 18 mesi nel luglio 2023 per istigazione all’odio, diffamazione e ingiurie, non si è presentata ed è in clandestinità. Liebich, noto in passato come Sven, ha modificato il proprio genere anagrafico dopo la condanna grazie alla nuova legge sull’autodeterminazione, in vigore da novembre, che ha semplificato il cambio di nome e sesso nei documenti. E lo ha fatto proprio per finire in un carcere femminile, usando la norma per beffare le autorità tedesche. Sven oggi Marla, 54 anni, da 30 anni promuove l’ideologia nazi e da decenni attacca in maniera esplicita e violenta i trans, che ha definito “parassiti della società”. La sua, dunque, è una provocazione per sfruttare a suo favore la norma e sfuggire alla legge.

Nei giorni scorsi il Ministero federale della Giustizia aveva precisato che non esiste alcun obbligo di detenere persone trans esclusivamente in base al sesso registrato, sottolineando che vanno sempre bilanciati sicurezza e diritti di tutti i detenuti. Alcuni Länder, come Berlino e Assia, hanno già introdotto regole specifiche per gestire simili casi. Il caso ha riacceso il dibattito politico: il ministro dell’Interno Alexander Dobrindt ha accusato Liebich di abuso delle nuove norme e ha chiesto di modifiche alla legge, mentre la delegata federale per le politiche queer, Sophie Koch, avverte dal canto suo che non bisogna strumentalizzare “casi estremi” per alimentare la propaganda dell’estrema destra. Nel frattempo, Liebich è in fuga. E solo se le autorità tedesche riusciranno a rintracciarlo, o a riportarlo in Germania, allora si deciderà se mandarlo o meno in carcere nell’ala femminile.

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