Direttrice Cdc licenziata da Trump dopo un mese: “Non era allineata”. I legali: “Si è rifiutata di avallare direttive non scientifiche”
Per i suoi avvocati, quello che sta succedendo negli Stati Uniti di Donald Trump è lo “smantellamento sistematico delle istituzioni sanitarie pubbliche“, l’imposizione “del silenzio agli esperti” e una “pericolosa politicizzazione della scienza”. La storia è quella di Susan Monarez, assunta da un mese in qualità di direttrice del Cdc, la principale agenzia sanitaria nazionale americana, e appena licenziata dalla Casa Bianca. Una decisione a cui hanno fatto seguito le dimissioni di altri quattro alti dirigenti dell’agenzia. Ma, secondo indiscrezioni, sono molti gli esperti che potrebbero decidere di andarsene da una delle istituzioni chiave della sanità Usa.
Monarez è accusata di non essere “in linea” con l’agenda del presidente, come esplicitato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, secondo cui “la direttrice non aderiva alla missione di Trump di rendere l’America sana di nuovo”. Per questo, dopo non aver accettato di dimettersi, è stata cacciata. I suoi avvocati hanno affermato che è stata presa di mira per aver difeso la scienza. In un breve post sui social media, pubblicato nel tardo pomeriggio del 27 agosto, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha inizialmente annunciato che la direttrice si era dimessa. Ma questa notizia è stata smentita dai legali di Monarez, i quali hanno risposto che non c’era stata alcuna dimissione, né tantomeno le era stato comunicato il licenziamento.
“Quando la direttrice del Cdc Susan Monarez si è rifiutata di avallare direttive non scientifiche e avventate , oltreché di licenziare esperti sanitari dedicati, ha scelto di proteggere il pubblico piuttosto che servire un programma politico. Per questo è stata presa di mira e poi licenziata”, hanno scritto in una dichiarazione gli avvocati Mark Zaid e Abbe David Lowell. “Non si tratta di un singolo funzionario. L’attacco alla dottoressa Monarez è un avvertimento per tutti gli americani: i nostri sistemi basati su prove scientifiche vengono minati dall’interno”, hanno affermato. I legali hanno inoltre accusato il segretario della salute Robert F. Kennedy Jr. di “aver usato la sanità pubblica come arma per fini politici” e di “aver messo a rischio milioni di vite americane” epurando funzionari sanitari dal governo.
Il senatore Patty Murray, membro della commissione sanità, ha chiesto che Kennedy dia le dimissioni, perché troppo incompetente: “Non possiamo lasciare che Rfk distrugga i Cdc e e le altre agenzie cruciali per la salute del paese, bisogna licenziarlo. Dovremmo essere profondamente preoccupati per le dimissioni di ufficiali sanitari di alto livello, il cui lavoro è stato salvare vite”.