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La video-propaganda d’Israele lanciata su YouTube: ecco le pubblicità che mostrano “il cibo nei mercati di Gaza”

"Politici cinici e media di parte stanno mentendo, le immagini no", dice una voce all'inizio di uno dei filmati datato, a loro dire, luglio-agosto 2025. "Queste sono riprese reali dei mercati di Gaza"
La video-propaganda d’Israele lanciata su YouTube: ecco le pubblicità che mostrano “il cibo nei mercati di Gaza”
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Carestia, bombe su soccorsi e giornalisti, sostegno ai coloni violenti: a quasi due anni dall’inizio dell’operazione militare di Israele a Gaza, le azioni dello stato ebraico contro la popolazione palestinese inerme hanno fatto crollare il sostegno dell’opinione pubblica internazionale a Tel Aviv. Le immagini in arrivo dalla Striscia hanno ormai ampiamente superato il “diritto all’autodifesa” invocato da Israele e dai suoi sostenitori nei mesi seguiti all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Così, per cercare di risollevare la propria immagine, lo Stato ebraico punta tutto sulla propaganda. E dopo i link sponsorizzati su Google per attaccare la relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, e la decisione di pagare influencer per mostrare “cibo, acqua e opportunità” che a loro dire abbonderebbero nella Striscia di Gaza, l’ufficio comunicazione del governo israeliano (Lapam), come scrive Repubblica, ha pagato circa 300 inserzioni pubblicitarie da far comparire prima e durante i video su Youtube e nelle quali si sostiene che il racconto della fame nella Striscia è pura falsità.

Si tratta di filmati pubblicati anche sul profilo del ministero degli Affari Esteri, quindi indirizzati a un pubblico non israeliano, nei quali in diverse lingue, tra cui l’italiano, si mostrano mercati ricchi di frutta, verdura, dolci e altri tipi di cibo che, sostengono, sono ancora in vendita tra i banchi delle città della Striscia. “Politici cinici e media di parte stanno mentendo, le immagini no”, dice una voce all’inizio di uno dei filmati datato, a loro dire, luglio-agosto 2025. “Queste sono riprese reali dei mercati di Gaza”, continua il video che ha il chiaro obiettivo di smentire la notizia secondo la quale a Gaza i civili, tra cui donne e bambini, stiano morendo di fame. Tesi, quella di Tel Aviv, che va contro l’ultimo aggiornamento fornito dalla Food Security Phase Classification, organismo responsabile del monitoraggio della sicurezza alimentare, che ha dichiarato ufficialmente l’inizio della carestia nell’exclave palestinese.

Bancarelle cariche di frutta, verdura, dolci, cibo in scatola, sacchi pieni di pane e persone che passeggiano tranquille tra i mercati sono le immagini usate da Israele per sostenere la propria controinformazione. Addirittura spiedi carichi di kebab fumante pronto per essere servito, ristoranti di pesce e gelaterie affollate. E la chiusura: “C’è cibo a Gaza, qualsiasi altra affermazione è una bugia”. Comprese quelle di media e organizzazioni internazionali, tra cui l’Onu.

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