Il mondo FQ

Mondo

Ultimo aggiornamento: 9:10 del 28 Agosto

Gaza, Parolin: “Tanti interessi in gioco impediscono la soluzione della tragedia”

Il cardinale segretario di Stato vaticano ribadisce la posizione della Santa Sede: "Si eviti una punizione collettiva" [Video]
Icona dei commenti Commenti

A margine della Messa per la memoria liturgica di Santa Monica, celebrata nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma, il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha ribadito la posizione della Santa Sede sulla crisi in Medio Oriente, richiamando l’appello di Papa Leone XIV e le dichiarazioni dei patriarchi di Terra Santa. “Vorrei fare riferimento all’appello che ha fatto il Papa durante l’udienza generale e che contiene appunto il pensiero della Santa Sede sulla situazione in Gaza”, ha spiegato Parolin, ricordando come il Pontefice e i patriarchi greco ortodosso e latino abbiano chiesto “la fine della guerra” e si siano pronunciati “contro lo sfollamento della popolazione di Gaza”.

Il cardinale ha sottolineato che “soluzioni ce ne sono tante, soluzioni che possono veramente mettere fine a questa situazione”, ma ha denunciato il peso degli interessi di natura “politica”, “economica“, “di potere” e “di egemonia” che impediscono “una soluzione umana di questa tragedia”. Quanto alla protezione dei religiosi e dei fedeli a Gaza, Parolin ha riferito che “è stata lasciata libertà di fronte all’ordine di evacuazione“, del governo israeliano riferendo come il patriarca ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, abbia riferito come sia stato chiesto ai fedeli della parrocchia ortodossa di “lasciare Gaza”. “Ognuno potrà decidere cosa fare” ha detto il porporato, precisando però che “la scelta di rimanere è coraggiosa” e di non sapere “come potrà realizzarsi se c’è questo ordine di evacuazione” e “il controllo totale, a terra, del territorio”.

Sul fronte diplomatico, il segretario di Stato vaticano ha confermato di essere “in contatto con l’amministrazione americana, attraverso l’ambasciata”, e ha espresso l’auspicio che dai colloqui internazionali che deriveranno dalla visita del ministro degli esteri israeliano a Washington, Gideon Sa’ar, arrivino segnali concreti: “Mi attendo quello che ha chiesto il Papa, e cioè che ci sia un cessate il fuoco, che ci sia un accesso sicuro degli aiuti umanitari, che si rispetti il diritto umanitario internazionale – questo è fondamentale – e che appunto si eviti una punizione collettiva“. Infine, sul rischio di un’evacuazione forzata della popolazione di Gaza, Parolin ha riconosciuto che finora il governo israeliano “ha dimostrato di non voler recedere” da questa posizione e che “forse tante speranze non ci sono”, pur ribadendo la volontà della Santa Sede di “insistere” perché le cose possano cambiare.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione