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Inchiesta urbanistica Milano, l’ipotesi di turbativa su bandi ad hoc per la “spartizione” della città

Il nuovo capitolo d’indagine traspare anche dagli atti depositati dall’aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Petruzzella, Filippini e Clerici al Riesame
Inchiesta urbanistica Milano, l’ipotesi di turbativa su bandi ad hoc per la “spartizione” della città
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Di “spartizione del territorio edificabile” parlava già il giudice per le indagini di Milano, Mattia Fiorentini, che aveva firmato le ordinanze poi annullate dal Riesame per gli indagati dell’inchiesta sull’urbanistica. E dall’uffici della procura trapela che potrebbero spuntare a breve altre contestazioni, come ipotesi di turbativa. Un altro dei fronti degli accertamenti ancora da sviluppare, da parte della Procura e della Guardia di finanza, è quello di una presunta “spartizione” delle aree della città, attraverso la costituzione di “bandi ad hoc”, in sostanza truccati, a vantaggio dei privati costruttori interessati ad acquisire quelle zone per operazioni di sviluppo immobiliare.

Il nuovo capitolo d’indagine, tra l’altro, traspare anche dagli atti depositati dall’aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Petruzzella, Filippini e Clerici al Riesame (che ha liberato i sei arrestati) e dalle chat acquisite dal Nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle. Gli inquirenti avrebbero individuato, infatti, un “sistema di spartizione coordinata dei bandi”, che va ad aggiungersi a quello con al centro ipotesi di abusi edilizi, corruzioni e falsi.

Nei bandi, scrivono i pm in una memoria, “il Comune, in accordo con i costruttori, è solito ‘coordinarsi ad evitare sovrapposizioni”. E citano, ad esempio, una chat del luglio 2022 in cui Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima tornato in libertà la scorsa settimana, scriveva: “Potreste valutare di fare un primo avviso su quei nodi che non fanno parte di Minext evitando sovrapposizioni non coordinate”. E ancora, secondo i pm, “Comune e costruttori” sarebbero stati “attenti a non creare sovrapposizioni fra i partecipanti ai vari bandi“, per l’aggiudicazione di aree e immobili, “non previamente coordinati”. Dalle chat, si legge ancora, per l’accusa emerge che “Coima, ben prima della stessa pubblicazione dei bandi, ha già preparato per i nodi una serie di masterplan” e che “Catella intende mostrarli a Tancredi”, l’ormai ex assessore anche lui tornato libero, ma con interdittiva.

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