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Trump attacca Powell “ritardatario” nel tagliare i tassi e chiede le dimissioni della prima afroamericana entrata nel board Fed

L'offensiva alla vigilia dell'atteso incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, in Wyoming, dove Powell terrà l'ultimo discorso da governatore. Bessent incontrerà gli undici candidati a succedergli per restringere la lista da sottoporre a Trump
Trump attacca Powell “ritardatario” nel tagliare i tassi e chiede le dimissioni della prima afroamericana entrata nel board Fed
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Donald Trump torna a colpire duro contro la Federal Reserve e i suoi vertici alla vigilia dell’atteso incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, in Wyoming. In un post su Truth, il presidente americano ha nuovamente attaccato Jerome Powell ribattezzandolo “Too Late” e accusandolo di “danneggiare gravemente il settore immobiliare” perché non ha abbassato i tassi di interesse. “A causa sua la gente non riesce a ottenere un mutuo. Non c’è inflazione e tutti i segnali sono in favore di un forte taglio dei tassi. ‘Too Late’ è un disastro”, ha scritto Trump, che da mesi accusa Powell di non sostenere le sue politiche economiche.

Il presidente ha poi chiesto le dimissioni di Lisa Cook, la prima afroamericana nominata nel board della Fed. Alla richiesta Trump ha allegato un articolo di Bloomberg secondo cui Bill Pulte, da lui messo alla guida della Federal Housing Finance Agency, ha inviato il 15 agosto scorso una lettera alla ministra della giustizia Pam Bondi per sollecitare un’indagine. L’accusa è che Cook avrebbe falsificato documenti per ottenere mutui agevolati, dichiarando come “abitazione principale” due diverse proprietà, una in Michigan e una in Georgia.

Intanto il segretario Tesoro Scott Bessent ha annunciato che incontrerà intorno al Labor Day gli undici candidati alla presidenza della Fed per restringere la lista da sottoporre a Trump, che intende sostituire Powell quando il suo mandato scadrà, a maggio prossimo. Tra i nomi circolati ci sono economisti ed ex membri della Fed come Kevin Hassett, ora Direttore del Consiglio economico nazionale, Kevin Warsh, Larry Lindsey, Rick Rieder, Chris Waller, Michelle Bowman e James Bullard. La nomina del successore di Powell sarà cruciale in un momento in cui la Casa Bianca spinge per un taglio consistente dei tassi, con l’obiettivo dichiarato di rilanciare l’edilizia residenziale.

La prossima riunione della banca centrale è prevista il 16-17 settembre: sul tavolo la possibilità di una riduzione di 25 punti base a partire da dicembre per la prima volta dal dicembre 2024. Una sforbiciata destinata a non accontentare Trump, che vorrebbe tassi ridotti di due o tre punti.

Il confronto si consumerà anche sullo sfondo del simposio di Jackson Hole, dove a partire da giovedì si ritroveranno i principali banchieri centrali. Powell parlerà venerdì: la sua ultima volta da governatore. Gli operatori “ascolteranno con estrema attenzione ogni parola, alla ricerca di segnali su un possibile allineamento della Fed al resto del mondo, che ha già imboccato la strada dei tagli ai tassi”, prevede Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac. “Il braccio di ferro tra dati sull’occupazione più deboli del previsto e un’inflazione più alta delle attese lascia il presidente della Fed di fronte a segnali contrastanti. Non è la situazione più confortevole per quello che sarà (probabilmente) il suo ultimo intervento al simposio del Wyoming; soprattutto considerando le critiche che ha ricevuto dal presidente Trump e dal suo entourage”.

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