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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 10:23 del 15 Agosto

Naufragio migranti a Lampedusa, l’Unhcr lancia l’allarme: “Da inizio anno 675 morti nella rotta mediterranea”

L'UNHCR, insieme alla Croce Rossa e ad altre organizzazioni presenti a Lampedusa, "sta fornendo supporto psicologico" e "assistenza umanitaria immediata"
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“Si tratta dell’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa, un’altra tragedia del Mediterraneo”. Così Filippo Ungaro, portavoce dell’Unhcr, in collegamento, commenta l’incidente avvenuto ieri mattina a sud dell’isola. Secondo le prime ricostruzioni, a bordo dell’imbarcazione ribaltata si trovavano tra le 92 e le 97 persone, partite presumibilmente dalla Libia nella notte del 12 agosto. “Attualmente sono 60 i superstiti, di cui 58 sbarcati a Lampedusa e 2 trasferiti in elicottero in ospedale ad Agrigento”. 23 i cadaveri finora recuperati, “ma il numero dei dispersi potrebbe essere più alto”, avverte.

L’Unhcr, insieme alla Croce Rossa e ad altre organizzazioni presenti a Lampedusa, “sta fornendo supporto psicologico” e “assistenza umanitaria immediata”.

Sulle dinamiche, le informazioni restano frammentarie. Ungaro riporta la versione raccolta finora: una prima imbarcazione avrebbe iniziato a imbarcare acqua subito dopo la partenza; tutti i passeggeri sarebbero stati trasbordati su una seconda barca in vetroresina, già sovraccarica, e poi anche quella è andata in difficoltà.

La situazione sbarchi è “più o meno come quella dell’anno scorso”. “Quello che colpisce è che fino a oggi dal 1 gennaio sono stati 675 i morti e i dispersi nella rotta centrale del mediterraneo”, allarma.

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