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Operatore ecologico travolto e ucciso da una moto mentre era in servizio

La vittima, impiegata con contratto stagionale, stava lavorando vicino a un'isola ecologica. L'impatto è stato violento: è stata sbalzata sull'asfalto e ha riportato gravi ferite. Il decesso poco dopo l'arrivo in ospedale
Operatore ecologico travolto e ucciso da una moto mentre era in servizio
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Pasquale Dinoi, operatore ecologico di 53 anni, è stato travolto da una moto di grossa cilindrata mentre stava lavorando alle porte di Manduria (Taranto). L’incidente è avvenuto all’alba del 15 agosto, lungo la strada che conduce a San Pietro in Bevagna. La vittima era in servizio per conto della Gialplast con un contratto stagionale ed era impegnata nelle operazioni di raccolta dei rifiuti vicino a un’isola ecologica. Sempre in Puglia, in mattinata, è morto un altro lavoratore mentre stava montando le luminarie per la festa padronale.

Per Dinoi l’impatto è stato violento: è stato sbalzato sull’asfalto ed ha riportato traumi gravissimi. Subito soccorso dagli operatori del 118, l’uomo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria, dove però è deceduto poco dopo l’arrivo a causa delle ferite riportate. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale di Manduria, che hanno effettuato i rilievi necessari per chiarire la dinamica dell’accaduto. Le indagini sono in corso per accertare le responsabilità.

“Cordoglio e indignazione” dalla Uil di Taranto. “Chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di potervi fare ritorno“, dichiara il coordinatore territoriale Gennaro Oliva, che si stringe alla famiglia e ai colleghi del lavoratore. “Ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva”. Secondo il sindacato, la provincia di Taranto resta in “zona arancione” per rischio infortuni. “Tre decessi in otto mesi non sono numeri: sono vite spezzate. Una strage silenziosa che Taranto non può più tollerare“. L’incidente riaccende infine l’urgenza di garantire sicurezza anche “in itinere, non solo nei luoghi di lavoro tradizionali, ma anche quando svolgono mansioni in strada, esposti a rischi esterni”. “La sicurezza – conclude la Uil – non può essere considerata un costo. È un valore assoluto”.

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