Morte di Cecilia De Astis, i tre minori sono stati allontanati dalle famiglie. Il quarto è irreperibile
Tre dei quattro minori responsabili della morte di Cecilia De Astis, la 71enne investita nel Sud di Milano, sono stati allontanati dalle famiglie e saranno collocati in comunità protette. Il provvedimento è stato eseguito nelle scorse ore dalla polizia locale, mentre sono in corso le ricerche per trovare il quarto, al momento irreperibile. Il provvedimento d’urgenza, spiegano, “si è reso necessario in quanto le famiglie si erano allontanate dal campo di via Selvanesco senza comunicare le loro intenzioni, nonostante la buona collaborazione nelle indagini iniziali”.
Il provvedimento, ex art. 403 cc, è stato assunto d’intesa con la procura minorile, che aveva appena avanzato dei ricorsi urgenti a tutela dei minori ed era in attesa delle necessarie determinazioni del tribunale. Una ragazzina è stata fermata a bordo di un auto guidata dalla nonna sull’autostrada A6 Torino-Savona all’altezza del casello di Fossano in direzione Ventimiglia; due fratelli, tra cui il conducente dell’auto che ha provocato la morte di De Astis, sono stati fermati in Piemonte in un terreno agricolo nel Comune di Beinasco. Tutti e tre i minori saranno collocati in comunità protette, con la collaborazione del pronto intervento minori del Comune di Milano. Entro 24 ore verrà trasmessa una relazione al pm per i minori che, in astratto, nei successivi tre giorni, anche attraverso indagini e raccolta di testimonianze, potrà chiedere la revoca del collocamento, la convalida al Tribunale per i minorenni e nello stesso ricorso la “decadenza dalla responsabilità genitoriale” per violazione dei “doveri”. Sulla convalida decide il giudice nelle successive 48 ore e nomina un curatore speciale fissando un’udienza entro 15 giorni. E’ in quell’occasione che i ragazzini verranno eventualmente sentiti.
Intanto oggi a Milano c’è stato il funerale di De Astis. Il figlio, parlando con i giornalisti, ha dichiarato: “Cerchiamo di fare qualcosa come Paese, dobbiamo prevenire questi eventi traumatici. Non è una morte casuale e poteva benissimo essere evitata”, ha dichiarato Filippo Di Terlizzi. “Ci vuole maggiore controllo del territorio” ha aggiunto, sottolineando che, comunque, quelli che hanno investito sua mamma “sono dei bambini, non avevano neanche 14 anni. Non possiamo mettere sulle loro spalle tutte la responsabilità del gesto”. Un messaggio rilanciato anche da don Davide Bertocchi durante l’omelia: “Gesù, con il suo amore, ha insegnato che gli unici nemici sono la morte e il male. Il male e la morte sono gli unici nemici. Nessuna persona è da considerare nemica. Questo è il più grande insegnamento di Gesù. Anche se queste persone sono imprigionate dal male. Tanto meno dei bambini. Tanto meno bambini ai quali è stata negata l’infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l’amore che vince il male”.