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Riservisti ed ex piloti israeliani protestano davanti alla sede delle Idf: “Basta con la guerra inutile a Gaza”

La protesta a Tel Aviv. I manifestanti hanno confermato il sostegno al capo di Stato Maggiore e alla sua posizione "contraria all’allargamento del conflitto"
Riservisti ed ex piloti israeliani protestano davanti alla sede delle Idf: “Basta con la guerra inutile a Gaza”
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Centinaia di riservisti ed ex piloti dell’Aeronautica israeliana sono scesi in piazza a Tel Aviv, davanti al quartier generale delle forze israeliane (Idf), per chiedere la fine della guerra. Una protesta per chiedere lo stop al conflitto a Gaza, che definiscono “inutile“, e per ribadire la necessità di “un intervento urgente per riportare a casa gli ostaggi“, come riporta il Times of Israel. I manifestanti hanno anche confermato il sostegno al capo di Stato Maggiore delle Idf e alla sua posizione “contraria all’allargamento del conflitto e a sostegno di un accordo urgente per il ritorno degli ostaggi”. È intervenuto anche l’ex generale Dan Halutz che è stato capo di stato maggiore dell’esercito dal 2005 al 2007.

Dopo lo scontro tra il premier Benjamin Netanyahu e i vertici militari – con il capo delle Idf, Eyal Zamir, che ha sollevato molte critiche al piano di occupazione totale della Striscia – la protesta di ex militari e riservisti arriva in piazza. “La manifestazione è nata da un’iniziativa da parte di un piccolo gruppo di piloti che ha rapidamente preso piede”, ha spiegato a Walla un ex pilota. I presenti sono “per lo più piloti in congedo, ma anche della riserva. È consentito manifestare quando non si è in servizio e non si indossa la divisa“, ha sottolineato.

Ad aprile, ricorda il Jerusalem Post, centinaia di piloti in congedo e in servizio della riserva dell’Aeronautica militare avevano chiesto pubblicamente sul quotidiano Israel Hayom il “ritorno immediato” in Israele degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza, “anche a costo di fermare i combattimenti“, denunciando una “guerra in nome di interessi politici e personali” e pronunciandosi a favore di un accordo. Un’iniziativa che aveva portato il comandante dell’Aeronautica militare, Tomer Bar, a ordinare la sospensione per i riservisti che avevano firmato la lettera, anche se oggi – scrive il giornale – non è chiaro chi tra i firmatari sia ancora in servizio attivo.

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