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“Vuoi che lo cacci dallo stadio?”: il dialogo tra Emma Raducanu e l’arbitro a Cincinnati per il pianto di un bambino

La tennista britannica ha interrotto il servizio: la risposta del giudice di sedia tra le risate generali
“Vuoi che lo cacci dallo stadio?”: il dialogo tra Emma Raducanu e l’arbitro a Cincinnati per il pianto di un bambino
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L’evoluzione del comportamento del pubblico sugli spalti è sotto gli occhi di tutti. I silenzi durante gli scambi e i servizi prevalgono ancora sul “caos”, ma tra tappi di champagne a Wimbledon, tifo da stadio, luci e disturbatori, anche il campo da tennis sembra avere smarrito il suo rigore. In questo quadro, quel che è accaduto a Cincinnati resta un episodio singolare. A disturbare Emma Raducanu nel match contro Aryna Sabalenka è stato un pianto prolungato di un bambino. In un momento di difficoltà al servizio, Raducanu ha interrotto il gioco per parlare con il giudice di sedia. “Va avanti da dieci minuti”, ha detto la tennista britannica all’arbitro. La replica del giudice di sedia ha fatto ridere tutti gli spettatori presenti: “È un bambino, vuoi che lo mandi fuori dallo stadio?”, tra le risate generali. “Sì”, ha risposto Raducanu. “D’accordo, posso anche farlo ma per adesso dobbiamo continuare. Andiamo avanti”. Poi il match è ripreso, con Emma Raducanu che ha perso in tre set (7-6, 4-6, 7-6) in una battaglia durata tre ore.

Raducanu riceve un “warning” ma si scusa: “Non lo sapevo”

Nel corso del match contro Sabalenka Raducanu era già stata protagonista di uno scambio con l’arbitro, da cui aveva incassato un “warning” (un’ammonizione) per non aver rispettato una regola di cui apparentemente non era a conoscenza. La tennista si era avvicinata troppo alla postazione del suo coach per ascoltare i suggerimenti. Un comportamento reiterato che ha poi portato il giudice di sedia alla sanzione.

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