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Zelensky: “La pace con la Russia è raggiungibile solo attraverso la forza. Le concessioni non convinceranno Putin a porre fine alla guerra”

Il presidente ucraino ha esortato nuovamente i suoi alleati ad aumentare la pressione sulla Russia per arrivare a una tregua: "Facciamo tutto il possibile per distruggere o cacciare l’occupante"
Zelensky: “La pace con la Russia è raggiungibile solo attraverso la forza. Le concessioni non convinceranno Putin a porre fine alla guerra”
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“Le concessioni non convinceranno la Russia a porre fine alla guerra”. Lasciato fuori, almeno per il momento, dal vertice tra Trump e Putin che si terrà in Alaska il 15 agosto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato nuovamente i suoi alleati ad aumentare la pressione sulla Russia per arrivare a una tregua. Per Zelensky, indipendentemente da quanto dichiarato, Mosca non ha alcun interesse a porre fine alla guerra: “Un’altra settimana si è conclusa senza alcun tentativo da parte della Russia di accogliere le numerose richieste del mondo e di fermare le uccisioni“, ha affermato il presidente ucraino in un post sui social media.

Di fronte ai continui attacchi russi, “manteniamo le nostre posizioni e facciamo tutto il possibile per distruggere o cacciare l’occupante – ha affermato Zelensky -. Stiamo difendendo la vita del nostro popolo e rafforzando le nostre difese aeree. La Russia si rifiuta di fermare le uccisioni e pertanto non deve ricevere alcuna ricompensa o beneficio – prosegue -. Questa non è solo una posizione morale, è razionale. Le concessioni non convincono un assassino”. L’Ucraina, continua, sta lavorando con i partner per “raggiungere una pace autentica che venga raggiunta attraverso la forza“. Perché, conclude, questo è “l’unico tipo di pace che può essere raggiunto con la Russia”.

Alle 16 è in programma la riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Qui l’Ue, esclusa dal tavolo dei negoziati sulla pace, deciderà la linea comune da tenere a sostegno di Kiev, anche alla luce delle dichiarazioni di Zelensky. Le principali obiezioni saranno poste ancora una volta da Slovacchia e Ungheria che continuino a marcare la loro distanza dal coro europeo. La situazione è definita “delicata” ma l’obiettivo, si sottolinea, è esercitare la “massima pressione” su Mosca, contando anche sull’eco della minaccia di nuove sanzioni da parte di Washington. La linea rossa Ue, ribadita anche dalla vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas, è chiara: nessun diktat sulla testa di Kiev e nessuna concessione territoriale prima del cessate il fuoco.

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