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Il fondo sovrano della Norvegia rivaluterà gli investimenti nelle società israeliane dopo le proteste della popolazione

Accusato da partiti politici, sindacati e attivisti di investire in aziende che sostengono l'occupazione, il fondo sarà costretto a riesaminare gli oltre 2 miliardi di dollari impiegati nelle società di Tel Aviv
Il fondo sovrano della Norvegia rivaluterà gli investimenti nelle società israeliane dopo le proteste della popolazione
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Il governo norvegese ha ordinato al suo gigantesco fondo sovrano di riesaminare gli investimenti nelle società israeliane dopo le forti proteste della popolazione, indignata per i finanziamenti elargiti alle aziende coinvolte nell’offensiva di Tel Aviv a Gaza. Il ministro delle Finanze norvegese, Jens Stoltenberg, ha ordinato alla banca centrale e al consiglio etico del fondo di analizzare le partecipazioni per effetto del “peggioramento della situazione” a Gaza e in Cisgiordania. A riferirlo è il Financial Times.

Il fondo, il più grande al mondo con circa 2.000 miliardi di asset in gestione, è stato accusato da partiti politici, sindacati e attivisti di investire in aziende che sostengono l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e lo sterminio nella Striscia. Le critiche si sono fatte ancora più accese dopo che il quotidiano norvegese Aftenposten ha evidenziato che il fondo sovrano ha aumentato la sua esposizione in Bet Shemesh Engines, società che è responsabile della manutenzione degli aerei utilizzati da Israele nei bombardamenti di Gaza.

Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha dichiarato di essere “molto preoccupato” per le notizie e di aver chiesto a Stoltenberg di contattare la Norges Bank, la banca centrale del Paese che si occupa del fondo, e farsi dare delle “buone risposte”. “La guerra a Gaza è contraria al diritto internazionale e sta causando terribili sofferenze, quindi è comprensibile che vengano sollevate domande sugli investimenti del fondo in Bet Shemesh Engines”, ha dichiarato Stoltenberg.

Alla fune del 2024, il fondo aveva una quota da 15 milioni di dollari in Bet Shemesh Engines, pari al 2,1% del capitale, quadruplicata rispetto a quella detenuta a fine del 2023, quando i massacri del 7 ottobre avevano scatenato la reazione israeliana. Dei 2 trilioni di dollari di asset del fondo norvegese, circa lo 0,1%, pari a 2,1 miliardi di dollari era investito a fine 2024 in 65 società israeliane.

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