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Strage di Bologna, Meloni ricorda “una delle pagine più buie della storia italiana”. Ma non cita la matrice neofascista

Al contrario del presidente della Repubblica, la premier non fa alcun riferimento all'appartenenza politica della strage: "Ci stringiamo ai familiari delle vittime e ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia"
Strage di Bologna, Meloni ricorda “una delle pagine più buie della storia italiana”. Ma non cita la matrice neofascista
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Dopo il discorso del presidente della Repubblica, anche Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazioni in occasione del 45° anniversario della strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 causò la morte di 85 persone e ne ferì oltre 200. Al contrario di Sergio Mattarella, però, la presidente del Consiglio si è limitata a condannare “la ferocia del terrorismo”, senza fare alcun riferimento all’accertata matrice neofascista della strage.

“Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia – ha dichiarato Meloni -. Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna, con un attentato che ha disintegrato la stazione. Oggi ci stringiamo ai familiari delle vittime e a tutti i bolognesi, e ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia“. “Il governo continuerà a fare la sua parte in questo percorso per arrivare alla piena verità sulle stragi che hanno sconvolto la Nazione nel secondo Dopoguerra – prosegue -, a partire dall’impegno portato avanti insieme alle altre amministrazioni competenti per il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato, in un clima di collaborazione con le associazioni dei famigliari delle vittime”.

Nessun riferimento dunque all’appartenenza politica della strage, né una risposta ai commenti di Paolo Bolognesi. Il presidente uscente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, nel discorso per la cerimonia di commemorazione in Comune, ha chiamato in causa proprio Meloni, il suo partito e il suo governo, ricordando come tutti gli stragisti avessero militato nell’Msi. “Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”, ha dichiarato Bolognesi.

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