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Piemonte, ex candidata FdI nominata Garante dei detenuti: “Carceri? Non ho dimestichezza, ma mi affascinano”

L'Avvocata Monica Formaiano scelta dal Consiglio regionale. L'opposizione: "Tante persone competenti, ma la destra ha preferito il criterio della fedeltà al partito"
Piemonte, ex candidata FdI nominata Garante dei detenuti: “Carceri? Non ho dimestichezza, ma mi affascinano”
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Avvocata ad Alessandria, dove è stata assessore comunale di Forza Italia, e poi candidata (non eletta) di Fratelli d’Italia al consiglio regionale del Piemonte. Questo è il profilo di Monica Formaiano, nuova garante regionale dei detenuti. Martedì il Consiglio regionale, a maggioranza di destra, ha scelto l’avvocatessa alessandrina che, dopo il decreto di nomina firmato dal presidente Alberto Cirio, prenderà il posto di Bruno Mellano, attivista radicale nominato nel 2014.

Lasciando l’incarico, Mellano aveva espresso un auspicio: che la carica andasse a “qualcuno che conoscesse il ruolo”. Anche 24 garanti in carica ed ex avevano invitato la politica a nominare una persona con una qualche esperienza nell’ambito. Non è stato così.

Tra i 18 candidati, 9 sono stati o sono tuttora garanti dei detenuti a livello locale. Nessuno di loro è stato scelto. La maggioranza si è accordata sul nome della politica, esponente dello stesso partito del sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri Andrea Delmastro, piemontese: “Per ora posso soltanto garantire tutto il mio impegno in un mondo che conosco parzialmente e che quindi devo approfondire, poiché ovviamente non ho dimestichezza con le realtà carcerarie piemontesi”, ha ammesso lei candidamente parlando con La Stampa, a cui ha spiegato anche che il mondo del carcere la “affascina”. In altre dichiarazioni al Corriere di Torino ha affermato che farà leva sulla sua sensibilità e che guarderà ai diritti dei detenuti, ma anche degli agenti di polizia penitenziaria. Un pensiero in linea con quello del sottosegretario Delmastro.

L’opposizione al completo ha sottolineato come questa nomina dimostri “una concezione ‘proprietaria’ delle istituzioni nella quale chi vince decide tutto senza alcun confronto con le minoranze, nemmeno su figure di garanzia”, come – appunto – quella del Garante. “Dispiace che non sia stato tenuto in nessuna considerazione dalla maggioranza l’appello fatto dal Garante uscente e dagli altri Garanti comunali piemontesi a individuare una persona esperta non solo della materia, ma anche che abbia davvero a cuore i diritti delle persone detenute”, hanno affermato in una nota Domenico Rossi e Gianna Pentenero del Pd, Alice Ravinale di Alleanza Verdi e Sinistra, Sarah Disabato del M5s e Vittoria Nallo del Gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte. “Con tante persone competenti, che hanno conoscenza di cosa voglia dire vivere nelle strutture detentive piemontesi, e disponibili a ricoprire il ruolo, è stato scelto il criterio della fedeltà di partito, di fatto rendendo evidente il commissariamento di Cirio da parte di Fratelli d’Italia sulla partita delle nomine”, ha aggiunto Ravinale.

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