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La lotta biologica per combattere le zanzare: il laboratorio che produce maschi sterili ai raggi X

A operare immettendoli in natura è il Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” di Crevalcore, in provincia di Bologna. Ecco come funziona
La lotta biologica per combattere le zanzare: il laboratorio che produce maschi sterili ai raggi X
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La disinfestazione e i repellenti spesso non sono sufficienti per contenere lo sviluppo della zanzara, in particolare quella tigre, e combattere così le malattie che derivano dalle punture dell’insetto, inclusa la dengue. Per questo c’è chi ha avviato progetti che si avvalgono della lotta biologica per arginare la presenza degli insetti. A operare con la tecnica dell’immissione in natura dei maschi sterili è il Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” di Crevalcore, in provincia di Bologna. I maschi resi sterili vengono rilasciati due volte a settimana nell’area di Casteldebole – tendenzialmente il lunedì e il venerdì, da maggio a fine settembre – “mediante auto resa visibile con lampeggiante e targhe identificative”.

Ma come funziona questa tecnica? Nel laboratorio di Crevalcore vengono allevate le zanzare maschio ancora allo stadio di pupe. Una volta raggiunta la maturità vengono sottoposte ai raggi X che li sterilizzano, con la stessa macchina “che sterilizza le sacche di sangue in ospedale”. E così quei maschi diventano sterili: non perdono l’istinto sessuale ma non riescono nemmeno a fecondare la zanzara, che dopo il rapporto viene resa per sempre non produttiva. Le zanzare femmine infatti pungono per recuperare il ferro nel sangue umano e deporre le uova. Di conseguenza, con la mancata nascita delle larve, si assiste a un declino della popolazione.

I risultati ci sono e sono molto interessanti. Nel 2024, si legge sul sito del laboratorio, c’è stata una forte riduzione della densità di popolazione, rispetto al restante territorio urbano di Bologna, che è variata dal 53% all’82%. La percentuale di sterilità indotta nel 2024 è variata dal 45,5% nelle uova deposte dalla prima generazione al 74,2%. E già nel 2023 Silvano Natalini, direttore dell’Unità operativa complessa veterinaria A e C di Ausl Bologna, osservava che “l’’intervento, affiancato al trattamento con prodotti biologici dei tombini nelle aree pubbliche e a quello nei cortili privati in collaborazione con i cittadini, ha fatto riscontrare nei primi quattro anni di sperimentazione una riduzione della densità di uova fertili di zanzara tigre del 55-60%”.

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