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Operaio muore cadendo dal tetto di un’officina dell’aeroporto di Fiumicino

Lavorava in subappalto per Lazio Servizi: è precipitato dal tetto di un'officina. La Cgil: "Continuiamo a mobilitarci per cambiare le regole con l'obiettivo di garantire la salute e la sicurezza"
Operaio muore cadendo dal tetto di un’officina dell’aeroporto di Fiumicino
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Un operaio di 64 anni è morto all’interno dell’Aeroporto di Fiumicino dopo essere caduto mentre lavorava sul tetto di un’officina. A renderlo noto è stata la Cgil di Roma e del Lazio. L’uomo era un operaio di Lazio Servizi Srl, incaricata dei lavori da Quick Turn Engine Center Europe Srl, azienda che si occupa di interventi su motori aeronautici. Da quanto si apprende, l’incidente è avvenuto presso l’officina vicina al varco numero 5 dell’aeroporto della Capitale. Le condizioni del lavoratore sono apparse gravi da subito e, nonostante l’intervento tempestivo dell’elisoccorso e dell’ambulanza, per il 64enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche la magistratura per svolgere i primi accertamenti sulla dinamica dell’incidente.

“Una tragedia per la quale esprimiamo il nostro cordoglio, che c’indigna profondamente e su cui chiediamo che si facciamo chiarezza nel più breve tempo possibile. La dinamica spinge a chiedersi se fossero presenti e correttamente utilizzati i dispositivi anticaduta, che hanno la funzione di arrestare le cadute accidentali dovute a qualsiasi motivazione e salvare la vita delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha spiegato il sindacato.

“L’incidente di oggi, purtroppo testimonia ancora una volta che è nella catena degli appalti e dei subappalti che si muore sul lavoro. Per questo continuiamo a mobilitarci affinché si cambino le regole degli appalti con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione delle committenti. Per fermare la strage sui luoghi di lavoro serve l’impegno di tutti, anche del sistema delle imprese, che non può restare a guardare. Nei primi 5 mesi dell’anno, nel Lazio, sono stati denunciati 17.925 infortuni sul lavoro, il 3,75% in più lo scorso anno mentre gli infortuni mortali accertati sono 29, un dato tragicamente superato dalla cronaca”, ha aggiunto la Cgil, facendo riferimento a uno dei quesiti referendari di giugno, falliti alle urne. Il quarto quesito, infatti, se fosse passato, avrebbe reso i committenti sempre responsabili in caso di infortuni subiti da un dipendente della ditta appaltatrice o subappaltatrice.

Foto d’archivio

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