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Il Regno Unito estende il diritto di voto ai 16enni: “Garantire l’opportunità di impegnarsi nella democrazia del Paese”

Con la proposta si allarga il bacino elettorale di circa 1,5 milioni di minori. Si inserisce in una più ampia riforma del sistema elettorale per aiutare più persone a esercitare il loro diritto democratico.
Il Regno Unito estende il diritto di voto ai 16enni: “Garantire l’opportunità di impegnarsi nella democrazia del Paese”
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Il Regno Unito abbasserà l’età necessaria per votare a 16 anni a partire dalle prossime elezioni generali. Il governo labourista di Keir Starmer lo aveva promesso durante le elezioni, adesso con questo progetto di legge l’estensione del diritto di voto ai sedicenni diventerà realtà. Secondo il governo, la proposta è diretta a garantire una maggiore equità per i ragazzi e le ragazze di 16 e 17 anni: molti di loro già lavorano e possono prestare servizio militare. Questo cambiamento costituisce una modifica radicale al sistema democratico inglese, allargando il bacino elettorale di circa 1,5 milioni di minori. Attualmente in alcune zone nel Regno Unito si può già votare dai 16 anni, ma solo per alcune elezioni locali come quelle per i consigli locali in Scozia e Galles.

L’estensione del diritto di voto ai 16enni si inserisce in una più ampia riforma del sistema elettorale che mira ad aiutare più persone a esercitare il loro diritto democratico. La vice premier britannica Angela Rayner ha dichiarato: “Stiamo adottando misure per abbattere le barriere alla partecipazione, in modo da garantire a più persone l’opportunità di impegnarsi nella democrazia del Regno Unito, sostenendo il nostro piano di cambiamento e rispettando l’impegno del nostro manifesto di dare ai sedicenni il diritto di voto”.

Tra le altre misure inserite nel pacchetto di modifiche, c’è una maggiore automazione nel sistema di registrazione degli elettori, facilitando la vita ai cittadini che vedranno ridotta la necessità di inserire più volte i propri dati per i diversi servizi governativi. Il Guardian riporta che saranno introdotte anche nuove regole più severe per tutelarsi dalle interferenze politiche straniere e dagli abusi sui candidati. “Non possiamo dare per scontata la nostra democrazia e, proteggendo le nostre elezioni dagli abusi e stimolando la partecipazione, rafforzeremo le fondamenta della nostra società per il futuro”, ha aggiunto la vice premier.

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