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“Maran ha fatto pressioni”: l’ex assessore Pd citato nell’inchiesta di Milano. I pm: “Da lui interferenze sui progetti”

Secondo l'accusa l'attuale eurodeputato dem (che non è indagato) ha avuto un ruolo nell'intervento del cortile di piazza Aspromonte della Bluestone
“Maran ha fatto pressioni”: l’ex assessore Pd citato nell’inchiesta di Milano. I pm: “Da lui interferenze sui progetti”
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Ci sono riferimenti anche a “interferenze” su alcuni progetti immobiliari da parte dell’ex assessore alla Casa Pierfrancesco Maran, ora eurodeputato del Pd, negli atti allegati alla richiesta di custodia cautelare emessa dalla Procura di Milano nell’ambito dell’indagine su un presunto sistema di abusi edilizi in città. Tra gli indagati per cui sono stati chiesti gli arresti anche l’assessore Giancarlo Tancredi, accusato di concorso in corruzione, falso e induzione indebita, e l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima, ovvero il re del mattone degli ultimi quindici anni in città. “Il fenomeno, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo”, ha detto il procuratore Marcello Viola.

Secondo i pm Petruzzella, Filippini e Clerici, le “vicende” dell’intervento “nel cortile di piazza Aspromonte della Bluestone“, da cui è “partita l’indagine nel 2022” sul “sistema alterato dell’urbanistica milanese”, e il caso delle “torri di via Crescenzago“, sarebbero stati “costellati” di “interferenze a favore” di quei progetti “da parte di Oggioni”, l’ex dirigente comunale e vicepresidente della Commissione paesaggio arrestato lo scorso marzo, e “dell’allora assessore Maran”, che non risulta indagato negli atti depositati. In un messaggio, riportato nelle carte, del dicembre del 2020 l’imprenditore Andrea Bezziccheri della Bluestone scriveva ad Alessandro Scandurra, componente della Commissione paesaggio, che “Maran ha fatto forti pressioni anche sulla commissione“.

Come raccontato dal Fatto, peraltro, a inizio 2024 Maran aveva portato per i teatri un suo spettacolo – “Le città visibili – Dove inizia il cambiamento nel Paese” – finanziato per oltre centomila euro da società o manager legati al settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, aziende che negli anni del boom edilizio milanese (il famoso “modello” al centro di inchieste e della legge Salva-Milano) hanno goduto di un mercato da El Dorado in città e nell’hinterland.

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